“Lascia o raddoppia?”: il quesito che diede vita ad uno dei più gettonati programmi televisivi ben si adatterebbe a definire l’attuale situazione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
L’uomo di legge che si trova oggi a combattere con una sentenza di primo grado per abuso d’ufficio, il difensore del popolo che tanto in periodo elettorale aveva promesso alla gente onesta di Napoli per poi disilludere le giuste aspettative dei partenopei. Consensi in vertiginoso calo per un politico non di razza che si è addentrato in modo maldestro nelle già intricate maglie di un humus sociale avvezzo da sempre al clientelismo spicciolo e alla prevaricazione violenta. De Magistris ha tradito i napoletani: la periferia di Napoli, parliamo di Bagnoli, via Gianturco, Barra, Ponticelli, Agnano, Scampia, San Giovanni a Teduccio , completamente abbandonata a se stessa, ridotta a ricettacolo di prostitute e spacciatori operanti in una scenografia tanto maleodorante quanto sterile sotto il profilo sia produttivo che sociale. Che vada o che resti il buon De Magistris avrà veramente tanto di cui dare conto: dalle aule di tribunale all’assise di Palazzo San Giacomo è imploso l’astro di un politico che avrebbe dovuto fare “pulizia” in una Napoli dove invece oggi più che mai si fatica a distinguere il lecito dall’illecito avviliti da un oceano di corruzione, collusione e abuso di potere esteso ormai a tutti i livelli istituzionali.
Lascia dunque il primo cittadino di Napoli mostrando coerenza e rispetto per le regole dallo stesso più volte invocate contro avversari alle “urne” o paradossalmente “raddoppia” nel tentativo disperato di riproporsi ad un elettorato che non si sa bene a questo punto cosa di buono e costruttivo possa vedere nell’attuale nocchiero partenopeo. Napoli città in cui un adolescente perde la vita per il crollo di un calcinaccio in pieno centro, dove usufruire di un mezzo pubblico diviene impresa e soprattutto dove lo Stato ha di fatto ripudiato intere zone residenziali trasformandole in ghetti bui dove ci si è talmente assuefatti al malaffare da imitarne il modus operandi sfidando incoscientemente anche a prezzo della vita l’ordine costituito. Sul sangue dei giovanissimi figli di una terra bella e dannata rifletta De Magistris e lo faccia in nome di una coscienza civile che mai dovrebbe far difetto a chi ha l’onore di rappresentare una delle perle più rappresentative del Mediterraneo, fucina per secoli di cultura e civiltà.
Alfonso Maria Liguori