Regolamentare le primarie prevedendo anche uno strumento normativo: questa l’idea del presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, che ne ha parlato a margine di un appuntamento promosso dalla Cgil a Napoli. “Le primarie – ha detto Cantone prendendo spunto dal caso del tesseramento del Pd ad Ercolano in occasione delle primarie per la scelta del sindaco – sono uno strumento giustissimo, fondamentale per la democrazia soprattutto quando si tratta di scegliere candidati per enti locali. Vanno garantite – ha aggiunto Cantone – con una norma legislativa perché non possono essere considerate allo stesso livello dell’elezione di una bocciofila, cioè di tipo privato».
«Il punto è – aggiunge Cantone – che se le primarie si vogliono tenere, e probabilmente è giusto, vanno regolamentate prevedendo un momento pubblicistico che riguardi sia la fase di accreditamento dei votanti che la fase dello scrutinio».
La stoccata di Cantone giunge ad una settimana dal blocco dei tesseramenti nel Pd di Ercolano a seguito dell’anomalo boom di adesioni che ha portato il numero dei tesserati dai 300 del 2013 alle oltre 1200 adesioni odierne.
«Il rischio vero è di fenomeni di compravendita del voto e di partecipazione di soggetti che nulla hanno a che vedere con quel partito» ha concluso Cantone.
Una commistione tra politica e quei tesseramenti sospetti, quei cognomi fin troppo noti, che per il magistrato antimafia pesano troppo su quanto è accaduto nella città degli Scavi.
Le affermazioni di Cantone sono poi finite al centro dell’affollata assemblea degli iscritti tenutasi ieri sera nella sezione Pd di Ercolano. Una riunione alla presenza dei massimi vertici politici ed amministrativi del Partito Democratico campano per provare a fugare le plumbee ombre che hanno fatto del “caso” Ercolano un caso nazionale.
Presenti la segretaria regionale Assunta Tartaglione, il senatore Vincenzo Cuomo, che ha difeso in maniera ferma e convinta l’operato del sindaco di Ercolano uscente, Vincenzo Strazzullo. Presenti anche il parlamentare Massimiliano Manfredi e l’on. Luisa Bossa, attiva sui social in tempo reale, che ha lanciato due cinguettii nel corso della serata: “nocamorra” e “pdtrasparente”.
Assente per motivi non resi noti dal partito, proprio il sindaco Strazzullo.
Un summit per ribadire che il “Pd è un partito della legalità” con la presentazione di un documento finale per dire “no” non solo alle infiltrazioni sospette ma anche e soprattutto alla camorra che non condizionerà la politica ercolanese.
Nel documento si legge: “Non possiamo attribuire a dei cognomi, storie ed appartenenze come è chiaro che la presenza di alcuni è un campanello d’allarme.
Il Pd pone al centro la lotta alle mafie, alla corruzione e a tutti quei sistemi di potere che spesso si confondono con le pubbliche amministrazioni. Abbiamo il dovere – continua il documento – di non dimenticare il passato che ci ha soffocato e le lotte di questi anni di cui il Pd è stato protagonista. Ercolano merita di scegliere il proprio futuro, il bene comune”.
Buoni propositi, per il momento, in attesa che si giunga alle tante agognate nuove regole che sblocchino il tesseramento e conducano alle primarie.
