Luna di miele finita tra la Ugl e la Iffco di Marcianise

PalumboLuna di miele finita tra la Ugl e la Iffco di Marcianise. E’ quanto emerge da una nota recapitata dal sindacato di via Vivaldi agli organi di Stampa. “Abbiamo partecipato ad un incontro presso la sede di Confindustria Caserta dopo che Cgil, Cisl e Uil avevano fatto altrettanto” spiega il Segretario Regionale del comparto agroalimentare Ferdinando Palumbo.

“Il clima era informale e l’incontro ci è stato presentato come una presentazione dei nuovi vertici; per questo motivo non abbiamo affrontato nessun argomento in maniera dettagliata fatto salvo che ci è stata comunicata da parte dell’azienda una generica volontà, da valutare peraltro nel futuro, di voler ricorrere alla cassa integrazione per meglio organizzare i cicli produttivi. Purtroppo, appena concluso l’incontro, abbiamo appreso con sconcerto che nel precedente incontro era stato siglato un verbale dove venivano stabilite le date e le modalità di fruizione dell’ammortizzatore sociale in questione.

Pur non condividendo una opportuna gestione collegiale, ci preme affermare che se il documento lo avesse firmato la sola Rsu” spiega il sindacalista “ci saremo inchinati a quanto deciso da chi democraticamente eletto in fabbrica, ma vedere le firme delle altre organizzazioni sindacali ci apre dubbi che andranno chiariti. Ci interessa sapere perché, in deroga a regole e protocolli nazionali firmati sia da Confindustria che da Ugl, Cgil, Cisl e Uil siano stati convocati due tavoli separati e vogliamo comprendere perché alle segreterie di alcuni sindacati sia stata data la possibilità di controfirmare l’accordo ed a noi no. Perché dunque “ ha concluso Palumbo “alla Ugl non è stato nemmeno sottoposto ?”. “Nella Ugl” argomenta Daniela Salvi, storica dipendente dell’opificio di Marcianise “sono confluiti, me compresa, i lavoratori inizialmente licenziati dalla Codap, poi reintegrati da specifiche ordinanze della magistratura e colleghi con i quali abbiamo condiviso passo passo il percorso che ha portato al fitto di ramo d’azienda.

A suo tempo siamo tornati al lavoro con fare propositivo, ma a quanto pare non c’è altrettanta predisposizione nei nostri confronti, per me questa è una discriminazione. Lo dimostra il fatto che io stessa, sebbene reintegrata, non sono stata ancora posta nella condizione di rientrare nella piena totalità nelle mie funzioni nonostante abbia già indirizzato due lettere all’azienda ed alla direzione territoriale del lavoro, senza riceverne risposta”. “Valuteremo ogni azione possibile” commenta laconico il segretario Provinciale della Ugl Sergio D’Angelo “con i legali stiamo studiano la possibilità di presentare un esposto alle forze di pubblica sicurezza”.

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