De Laurentiis racconta il Napoli di Sarri!

De-Laurentiis-900x600-620x330Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stato ospite della trasmissione Tiki Taka condotta da Pierluigi Pardo su italia uno. Ecco quanto evidenziato:

La vittoria col Milan: “Era importante vincere, è dal 1986 che il Napoli non vinceva a San Siro erano quasi trent’anni ed è stata una vittoria ai tanti tifosi napoletani e non solo ma anche a quelli che vivono al nord e ogni inizio settimana subiscono gli sfottò dai colleghi”.

Sarri: “Quando arriva qualcuno nuovo bisogna pazientare, non è facile trovare equilibrio subito in un ambiente completamente diverso. I tifosi vogliono tutto e subito ma io sono rimasto nella mia posizione dicendo di prendersela con me e non col mister che avrebbe dato risultati bisognava solo dargli tempo. Sarri non è stato per niente un ripiego, volevo un umile professore conobbi lui e mi colpì con la sua semplicità. La tuta in campo tutte sciocchezze,Benitez mi diceva che col vestito non riusciva nemmeno ad alzare le braccia per dare indicazioni quindi va bene l’allenatore in tuta”.

Insigne: “E’ il simbolo di Napoli, ha una brava moglie e due bellissimi bimbi e sembra che abbia trovato anche il fiuto del gol nel modulo 4-3-3 e questo schema mi piace molto. Insigne-Higuain quando si uniscono è perfetto un napoletano con un argentino, avevamo bisogno di un simbolo della napoletanità”.

Scudetto: “Sono scaramantico, le partite sono più di cinquanta le avversarie sono tante, il tifoso può dire quello che vuole il presidente invece deve restare con i piedi per terra. La stagione è lunga e nel calcio può cambiare tutto da un momento all’altro noi cercheremo di mettercela tutta”.

Contratto Sarri: “Perchè voi giornalisti avete questa fantasiosa abitudine di inventarvi intere puntate, a Sarri ho fatto un contratto come faccio di solito nel cinema; un contratto di un anno con opzione per cinque anni nel quale ho il diritto di confermarlo anno per anno. I contratti si fanno tra entrambi le parti in modo che non vantaggi solo io ma anche l’allenatore se un domani volesse andar via e non far parte più della società”.

Conclusione: “Sulla questione del nuovo stadio dovremmo impegnarci e nei prossimi mesi con l’aiuto della Regione stiamo cercando una ventina di ettari per formare un vivaio con dieci campi di allenamento e un albergo che possa ospitare ragazzi che giungono da paesi lontani. Voglio che il luogo sia facilmente raggiungibile per i ragazzi con la circumvesuviana da Napoli a Sorrento”.

Cosimo Silva

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