Terremoto a Napoli. Alle 10 circa una forte scossa è stata avvertita nel perimetro compreso tra Pozzuoli, Bagnoli e Agnano. Per sicurezza sono stati evacuati gli istituti scolastici della zona: in alcune strutture scolastiche si sarebbero verificate scene di panico tra gli alunni disorientati e per nulla preparati a quanto stava accadendo.
Torna drammaticamente alla ribalta la questione “pianificazione e messa in essere a mezzo esercitazioni mirate” dei tanto decantati piani di fuga. E’ assurdo, inconcepibile che in piena zona rossa non vengano attuate procedure preventive e informative da anni: poche e mal riuscite le prove di evacuazione messe in essere nel tempo dalle amministrazioni comunali.
Pensiamo agli anziani, ai bambini, ai diversamente abili e alla stessa eterogeneità del materiale umano che nell’insieme popola Napoli e il vesuviano. Della serie: con adeguata preparazione e pianificazione saremmo “nelle mani di Dio” figurarsi presi alla sprovvista e nel più totale abbandono da parte delle istituzioni. Sicuramente la questione non sfuggirà all’attenzione della Prefettura mentre già si parla di informative inviate alla Procura della Repubblica per far luce su eventuali responsabilità soggettive relative al mancato espletamento di procedure preparatorie ad eventi sismici di origine vulcanica dalle quali potrebbe dipendere la sopravvivenza di migliaia di persone.
Ma sia sa a Napoli e in provincia nella più disarmante “incoscienza” tutto è possibile: questa volta però non ci troveremmo dinanzi, Dio non voglia, all’ennesima sciagura annunciata ma ad una vera e propria apocalisse dai danni sulle persone e sulle cose incalcolabili. Si è pensato solo al proprio interesse personale, a costruire spesso senza criterio e senza badare alle più elementari norme di sicurezza. Ora si corra a “salvare il salvabile” in nome di una coscienza civile che non può deficitare in certi amministratori o politici sino al punto di mettere migliaia di vita umane in pericolo per il proprio lassismo e il proprio meschino tornaconto.
Alfonso Maria Liguori