“Sei sicura che fosse lui? E’ un bravo ragazzo”. Così un sacerdote della periferia di Castellammare avrebbe provato a far cambiare la propria versione dei fatti ad alcune vittime di rapine avvenute a Gragnano e a Sant’Antonio Abate.
Ora il prete rischia di essere indagato e quindi di finire a processo e la sua posizione è al momento al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Per quelle “pressioni” il prelato potrebbe essere accusato di induzione alla falsa testimonianza.
La circostanza, riportata oggi dal quotidiano “Il Mattino”, è emersa nell’ambito di un processo che si celebra al Tribunale di Torre Annunziata a carico di G. B. di 20 anni, accusato di furti e rapine nell’area stabiese e dei monti Lattari. Il giovane era stato riconosciuto dalle vittime, tre donne, che avevano sporto denuncia ai carabinieri della stazione di Gragnano.
Dopo l’arresto di G. B., insomma, il sacerdote di sarebbe “attivato” contattando personalmente le tre vittime sia di persona sia al telefono.