Prostitute e guardamacchine nei pressi dell’ospedale San Paolo

ospedale san paoloAll’imbrunire, prostitute e parcheggiatori abusivi popolano l’area esterna del pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Napoli. Una vergogna senza precedenti: la disperazione dei parenti e degli amici di chi lotta per la vita magari giunto in codice rosso è ulteriormente esasperata dalla presenza dei parcheggiatori abusivi e delle lucciole che con spavalderia si vendono sul posto, incuranti del via vai di ambulanze.

 

A questo punto è doveroso chiedersi dove siano i controlli, a cosa badino le unità delle forze dell’ordine in servizio nella zona e, soprattutto, quanto ancora gli onesti napoletani debbano subire un simile andazzo che umilia l’immagine della città. Non comprendiamo di quale operazione contro i parcheggiatori abusivi a Napoli alcuni organi di informazione parlassero giorni a dietro a giudicare dalla presenza (ma interrotta da alcun che) di abusivi in prossimità del MED (cinema multi sala sito in Viale Giochi del Mediterraneo), dell’Arenile di Bagnoli, del nosocomio San Paolo e di tutti i punti di ritrovo per giovani soprattutto nella movida del weekend.

Quello che più sconcerta è l’arroganza di questi delinquenti: se non paghi, ruote tagliate e auto graffiata (in alcuni casi rubata addirittura), se minacci di chiamare le forze dell’ordine e miracolosamente la volante in zona arriva sul posto dopo essersi dileguati per pochi minuti, è sufficiente che le volanti si allontanino ed ecco che gli abusivi ricompaiono più agguerriti che mai. La verità è che questa gente non teme nulla, forte di pene inefficaci per i reati specifici e certa di aver ben poco da perdere. Tutti sanno, vedono e quel che è peggio subiscono ma nessuno parla.

Abbiamo avvicinato un giovane universitario frequentatore del MED (garantendogli l’anonimato) che ha così commentato l’odioso  fenomeno: “E’ una vita che funziona così. E’ gente legata alla camorra: preferisco dargli un euro o più (a seconda dei luoghi in questione) pur di stare tranquillo con l’auto o la moto. Mi duole dirlo ma non abbiamo molta fiducia nelle istituzioni. Qualche amico ha chiamato la polizia ed è stato pure peggio. Nei giorni successivi è stato avvicinato e minacciato da strani individui che gli hanno fatto capire di lasciar stare perché tutti devono campare”.

Non aggiungiamo alcun commento alle parole del giovane. Questi i miserabili risultati di politiche sociali inesistenti, dell’assenza delle istituzioni e degli strani meccanismi che consentono a certa gentaglia di prolificare indisturbata ai danni degli onesti napoletani.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.