Napoli, fuori pericolo il 13enne accoltellato, fermato l’aggressore 15enne

Identificato e fermato dalla polizia l’aggressore del giovane studente 13enne accoltellato all’uscita dall’Istituto comprensivo “Teresa Confalonieri” in vico San Severino nel centro storico di Napoli.

Si tratta di un 15enne residente nella zona dei tribunali.

coltello-accoltellato-gang-aggressioneLa polizia sta ricostruendo sulla base di alcune testimonianze oculari la dinamica dell’aggressione che solo per miracolo non si è tramutata in tragedia. Il ragazzo ferito dopo essere stato trasportato all’ospedale Loreto Mare in gravi condizioni è stato operato d’urgenza.

Fortunatamente secondo l’ultimo bollettino medico l’intervento sarebbe perfettamente riuscito è il 13enne, ricoverato al momento presso il reparto di terapia intensiva, non sarebbe in pericolo si vita.

Cronaca dell’ennesima tragedia annunciata. Due fendenti all’addome, fortunatamente rivelatisi non fatali per il 13enne, che evidenziano ancora una volta l’abbrutimento sociale, la violenza e l’anarchia comportamentale di chi vive in certe realtà abbandonate dalle istituzioni.

Ci occupiamo da tempo dell’emergenza sicurezza in città, dell’assenza dello Stato in quartieri dove a comandare è ancora tristemente la camorra con le sue vergognose regole d’omertà e paura. Ed ecco che una banale discussione può tramutarsi in un attimo in un’aggressione mortale: si usa il coltello quale primo strumento offensivo di una scuola criminale che ben presto mette nelle mani dei giovani figli di Napoli micidiali armi da fuoco. Non importa il danno arrecato all’avversario, le conseguenze penali di un gesto scellerato: l’importante è imporsi nella zona con violenza per essere temuto (e non rispettato) da tutti. In certe realtà popolari del centro o della periferia in molti hanno in famiglia un boss, un affiliato o un presta nome del sistema. Agli occhi dei ragazzi inesperti e senza riferimenti positivi questi balordi parenti diventano eroi da emulare, paladini senza macchia ne paura, “gente e miez a via” da rispettare.

Probabilmente abbiamo tutti un po’ di responsabilità in queste penose vicende. Con la nostra indifferenza, con l’assurda convinzione che certe dinamiche non ci appartengano, con l’arroganza di chi è nato in contesti sociali migliori spesso snobbiamo la sofferenza e la richiesta d’aiuto di chi della vita ha conosciuto da sempre solo il peggio.

Piangerebbe il principe Antonio De Curtis di tale miserabile realtà, piangerebbe pensando alla calda umanità del suo quartiere, la Sanità, oggi terra di barbari e violenti come buona parte del centro storico. Per fortuna però i tanti onesti cittadini che popolano da sempre certe zone non si arrendono ma continuano con le proprie rette esistenze a dimostrare come sia errato puntare il dito a monte contro realtà sociali che magari nemmeno si conoscono.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.