Genny Cesarano era innocente: vittima di una “stesa” della camorra

Nella mattinata di oggi la squadra mobile della Questura di Napoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio Buono, Cutarelli Luigi, Ciro Perfetto e Mariano Torre, per l’omicidio di Gennaro Cesarano, commesso a Napoli il 6 settembre del 2015 in piazza San Vincenzo alla “Sanità”, con l’aggravante di aver commesso l’omicidio per agevolare il clan di camorra dei “Lo Russo” e per conseguire il controllo criminale nel quartiere.

Determinante per la ricostruzione esatta dei fatti la dichiarazione resa dal collaboratore di giustizia Carlo Lo Russo, ex ras dell’omonimo gruppo criminale e mandante dell’omicidio stesso. Carlo Lo Russo, già in carcere per l’omicidio di Pasquale Izzi commesso in via Janfolla lo scordo 29 marzo, ha ricostruito ai giudici la dinamica esatta di un altro agguato di camorra costato la vita a Pierino Esposito, boss della Sanità, con il quale era entrato in contrasto dopo la sua scarcerazione nel luglio del 2015.

Per tale reato è stata già eseguita ordinanza di custodia cautelare in carcere per Luigi Cutarelli, Ciro Perfetto, punte di diamante del gruppo di fuoco dei Lo Russo, Rosario De Stefano e Antonella De Musis. A scatenare la reazione dei Lo Russo contro Pierino Esposito una delle stese organizzate dal boss a “Miano”, ovvero nella roccaforte dei nemici.

Carlo Lo Russo pensò allora che si dovesse mandare un messaggio chiaro e immediato ad Esposito nel suo stesso quartiere: a tal fine un commando partì da Miano alla volta della Sanità (si parla di 8 individui a bordo di quattro scooter di grossa cilindrata) e raggiunse piazza San Vincenzo alla ricerca di Esposito e dei suoi uomini. Erano le 4 del mattino quando i killer notarono dei ragazzi fermi in piazza nelle vicinanze della chiesa.

Senza esitare i sicari esplosero contro i giovani 24 colpi con pistole di diverso calibro centrando mortalmente Gennaro Cesarano. Finalmente grazie alle rivelazioni del pentito Carlo Lo Russo si è giunti alla conclusione di complesse indagini svolte con zelo dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli con la collaborazione del locale commissariato: gli amici di Cesarano che erano presenti ai fatti una volta identificati resero dichiarazioni rivelatesi reticenti agli investigatori (guardandosi tra l’altro bene dal presentarsi volontariamente all’autorità giudiziaria).

Ad Antonio Buono, Luigi Cutarelli, Ciro Perfetto e Mariano Torre sono stati contestati otre al reato di omicidio volontario con aggravante della premeditazione e della finalità di agevolazione camorristica anche il tentato omicidio plurimo in danno di Antonio Mazzarelli, Dario Mattei, Giuseppe Ferraiuolo e Raffaele Bacio Terracino, oltre ai connessi reati di porto e detenzione di diverse armi da fuoco.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano