Al Teatro Bellini di Napoli in scena “Il Giocatore” di Fedor Dostoevskij

fedor dostoevskijFino al 26 marzo, al teatro Bellini di Napoli, la produzione “Fondazione Teatro di Napoli” presenta “Il Giocatore”, dal romanzo dello scrittore russo Fedor Dostoevskij.

L’adattamento è di Vitaliano Trevisan, l’interpretazione di Daniele Russo, per la regia di Gabriele Russo; entrambi gli artisti sono i figli dell’attore e drammaturgo napoletano Tato Russo, per cui è appropriato il detto “l’arte scende da li rami”.

Le esperienze dei due fratelli sono svariate: Gabriele il teatro lo ha respirato da piccolo sulle tavole del palcoscenico del Bellini, continuando poi da giovane. Oggi è direttore artistico del teatro di Via Conte di Ruvo, compito in cui rivolge la sua attenzione alle nuove tendenze teatrali, lavorando insieme ai fratelli Roberta e Daniele.

In regia debutta al “Teatro Festival di Napoli” con Odisseè dall’Odissea di Omero. Daniele è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica” dello stesso teatro Bellini ed ha frequentato stages diretti da Livio Galassi, Renato Carpentieri, Lucio Allocca, Aurelio Gatti e Tato Russo. Del suo curriculum citiamo alcuni lavori, quali “Uccelli” di Aristofane per la regia di Livio Galassi, “I promessi sposi” e “Sogno di una notte di mezza estate”, entrambi con la regia di Tato Russo e tanti altri lavori.

“Il Giocatore” di Fedor Dostoevskij è la storia della rovina di un uomo, il quale, non riuscendo a liberarsi dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, sacrifica i suoi sentimenti affettivi e, fortemente indebitato, è colpito dagli usurai, divenendo nello stesso tempo nemico e vittima di sé stesso. Fedor Dostoevskij, anche per esperienze personali , ci mostra che la strada del gioco d’azzardo, quando vengono valicati certi limiti, si risolve nella sofferenza’, o in un rischioso epilogo.

Federico Orsini

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