Luigi Giuliano: da boss spietato della camorra a musicista diplomato

luigi giuliano camorra forcella napoliLuigi Giuliano: da boss spietato della camorra di Napoli a musicista diplomato “autore di testi” al Centro Europeo Toscolano diretto da Giulio Mogol. Dalle pistole alla musica coltivando la propria passione artistica dal pentimento avvenuto nel 2001 quando ‘o re decise di collaborare con lo Stato.

Ma chi è realmente Luigi Giuliano? Un uomo che ha fatto il bello e cattivo tempo nella malavita napoletana negli anni d’oro del contrabbando, con roccaforte a Forcella.

Più che un capo camorra nel quartiere e in gran parte del centro storico un re, un sindaco, un deus ex machina capace di trovare lavoro a chi ne avesse bisogno (nel contrabbando o nelle attività illecite però), mecenate dei giovani artisti locali, istituto di credito per le imprese e le attività commerciali sprovviste dei requisiti per accedere a mutui o prestiti presso istituti bancari regolari, difensore della gente dei vicoli e fermo sostenitore dell’unicità dell’essere napoletani.

Insieme ai fratelli e Nunzio, Carmine, Salvatore ,Guglielmo, Raffaele e alla sorella Erminia Giuliano (alias Celeste) ha ricoperto un ruolo apicale all’interno della Nuova Famiglia (vincente contro la Nco di Raffaele Cutolo) creando un mito che intorno alla sua persona ancora oggi contornato di gesta epiche e scontri leggendari con i potenti clan rivali.

Un personaggio depositario di segreti rilevanti, nomi, cifre, date e circostanze che vedono protagonisti non solo malavitosi ma anche alti funzionari dello Stato, politici nazionali e massoni di prim’ordine. Famosi i rapporti con Roberto Calvi, il “banchiere di Dio” come lo stesso Giuliano dichiarò in un interrogatorio ai giudici: “Calvi ci chiese – precisò il boss di Forcella – di rubare dei documenti dalla sede centrale del Banco Ambrosiano a Padova.

Purtroppo fallimmo perché la fiamma ossidrica usata per tagliare la cassaforte si esaurì prima del tempo. Peppe Misso (boss storico della Sanità) mi disse che se gli avessimo consegnato i documenti sicuramente non sarebbe morto e che ad ucciderlo erano stati Calò, Badalamenti, Zaza e Nunzio Barbarossa”.

Sempre elegantissimo e vicino a calciatori famosi (le foto dei fratelli Giuliano con Maradona fecero il giro del mondo) Luigi Giuliano sarebbe stato il talent scout anche di Gigi D’Alessio quando l’artista si esibiva ancora per sbarcare il lunario a matrimoni, comunioni e battesimi.

Paroliere di talento Giuliano ha sempre creduto nelle proprie doti artistiche sponsorizzando cantanti neomelodici e aprendo un ufficio in via Cesare Sersale (cuore di Forcella) nel quale scriveva testi e incontrava giovani cantanti (tra cui appunto D’Alessio).

“Radio mala” ha sempre attribuito il pentimento del boss al cambiamento dei tempi e al riciclo generazionale nel quale Luigi Giuliano non avrebbe voluto investire. L’ex ras della camorra da anni ormai avrebbe cambiato vita dedicandosi anima e corpo alla musica, soprattutto dopo il diploma in “autore e testi” conseguito alla scuola di Mogol.

Una cosa è certa: ancora oggi il carisma di Luigi Giuliano echeggia nei vicoli di Napoli dove parenti prossimi dell’ex boss tentano di difendere la propria leadership criminale dalle mire espansionistiche di storici sodalizi criminali come i Mazzarella di San Giovanni a Teduccio.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.