Alfredo Romeo, inchiesta “Consip”: perquisito l’ufficio di un dirigente al Palazzo di Giustizia

alfredo romeoAlfredo Romeo: nuovo capitolo dell’inchiesta su appalti alle aziende dell’imprenditore campano. Oggi i carabinieri hanno eseguito perquisizioni al Palazzo di Giustizia di Napoli con particolare riferimento all’ufficio del direttore generale per la gestione e manutenzione del Palazzo di Giustizia di Napoli Emanuela Caldarera che risulta indagata per corruzione in concorso con Romeo.

Questi i fatti: secondo l’ipotesi accusativa per sbloccare il pagamento di alcune fatture a favore della Romeo Gestioni, congelate dal funzionario che l’aveva preceduto, Caldarera avrebbe chiesto e ottenuto l’assunzione di una figlia presso l’azienda di Alfredo Romeo.

Caldarera ha ricoperto molti incarichi di responsabilità: direttore generale per la gestione e manutenzione degli edifici giudiziari di Napoli dal 18 ottobre 2016, direttore generale delle Risorse Materiali dei Beni e dei Servizi nel Dipartimento per la Giustizia Minorile, direttore dell’Ufficio II della Direzione Generale delle Risorse Materiali, dei Beni e dei Servizi nell’ambito del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi.

Al di la delle ovvie considerazioni in merito alla presunzione di innocenza dell’indagato sino a sentenza definitiva contraria ci chiediamo seriamente perplessi quali conseguenze comporterà un’indagine di simili dimensioni, in termini di figure istituzionali, politiche e imprenditoriali coinvolte, sulla credibilità di un Paese che rischia seriamente di implodere sotto il peso di un marciume senza fine.

La gravità dei fatti, se confermati nelle sedi giudiziarie, è tale da mettere in discussione l’intera macchina amministrativa, il sistema di controllo della trasparenza nello svolgimento delle gare d’appalto e quel che è peggio un numero incalcolabile di dirigenti, funzionari, politici, appartenenti alle forze dell’ordine, imprenditori in qualche modo direttamente o indirettamente coinvolti nella vicenda di Alfredo Romeo.

Saremmo folli a ritenere risolta la questione con poche condanne: il problema è molto più complesso e rischia di travolgere come un fiume in piena l’assetto stesso di questa Repubblica chiamata oggi a mostrare il lato migliore di se di fronte a milioni di onesti contribuenti italiani. Il resto, in tutta onestà, è solo gossip e lascia il tempo che trova.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.