Lavoratori precari: pronti al confronto diretto con le aziende

Una meta che deve essere il fine principale di ogni onesto lavoratore che dopo anni e anni di servizio si ritrova precario e non più giovanissimo a combattere per la propria sopravvivenza

Lavoratori precari: pronti al confronto diretto con le aziende per la continuità del rapporto lavorativo. Massima disponibilità degli stagionali impiegati nelle varie aziende del napoletano (e non solo) nei confronti delle società di riferimento al fine di creare i presupposti per assunzioni, anche part time, a tempo indeterminato. Una meta che deve essere il fine principale di ogni onesto lavoratore che dopo anni e anni di servizio si ritrova precario e non più giovanissimo a combattere per la propria sopravvivenza.




Perché sia chiaro che, fatte le dovute eccezioni che non mancano mai, di sopravvivenza si parla e non di entrate supplementari a salari già percepiti per impieghi lavorativi stabili. Precisazione doverosa che serve a tracciare l’identikit umano delle diverse figure che caratterizzano lo stagionale. Giovane o meno il lavoratore precario è spesso confuso da mille chiacchiere che si perdono nel tempo di interminabili stagioni passate ad aspettare la tanto sospirata assunzione che sembra non arrivare mai.

Senza addentrarci nelle logiche aziendali, francamente ci sembrerebbe di scoprire l’acqua calda, o puntare il dito su presunte “disattenzioni” delle stesse forze sociali, ci prefiggiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione delicatissima dalla quale dipende il futuro di migliaia di famiglie italiane. Senza lavoro non c’è dignità: pensiamo all’ansia dei giovani impossibilitati a crearsi una famiglia perché senza fissa occupazione o all’angoscia dei padri di famiglia che tra enormi difficoltà tentano di mettere insieme pranzo e cena offrendo il massimo supporto ai propri cari.




Una situazione pericolosissima sotto il profilo sia sociale che civile: ci chiediamo infatti cosa accadrà quando gli anziani genitori che godono di una regolare pensione e quindi sono in grado di aiutare i propri figli passeranno a miglior vita e il quadro che ne viene fuori è avvilente. Molti sopravvivono proprio grazie ai continui aiuti, per chi ha la fortuna di averli ancora in vita, dei genitori che sopperiscono economicamente all’indigenza economica della propria prole.

E’ inammissibile pensare ad un’intera esistenza passata ad elemosinare un’occupazione che dovrebbe essere un diritto per ogni onesto contribuente della Repubblica. In sintesi: sensibilizziamo la politica e le forze sociali perché sostengano gli stagionali in un iter che possa in tempi utili portarli ad assunzioni a tempo indeterminato, senza se e senza ma nel rispetto della dignità e del futuro di intere generazioni.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.