Legge delega, la frenata del Ministero

Il testo della bozza, i cui contenuti non erano ancora noti, è infatti stato messo in circolazione nei giorni scorsi, scatenando prima una serie di polemiche da parte dei sindacati, contrari al metodo e ai contenuti, e poi la reazione netta del ministero dell’Istruzione: «Il testo a cui si fa riferimento- è stato costretto a chiarire – è da ritenersi del tutto superato». Una precisazione doverosa, per specificare che quella su cui si stava già sollevando il dibattito pubblico era solo un’ipotesi di lavoro, e per stroncare quindi ogni illazione. Tanto più che sembra difficile che la delega, che avrebbe dovuto essere inserita nella legge di stabilità, possa ricevere il via libera.

anief

L’Anief ha subito applaudito al passo indietro del ministero, chiedendo al ministro Carrozza di convocare le parti interessate a una vera riforma del settore. Sul piede di guerra si erano messe pure le associazioni degli studenti

Vengono a cadere, in tal modo, i progetti nefasti di revisione degli organi collegiali, dello stato giuridico, del trattamento economico e del reclutamento del personale. L’esecutivo Letta si apprestava ad approvare diversi decreti legislativi, che declassavano gli organi collegiali a solo organo consultivo, volevano intervenire illegittimamente su stato giuridico e trattamento economico del personale, riscrivere le regole per l’accesso alla docenza con l’introduzione del corso-concorso beffa nelle scuole, ridurre il numero di ricercatori, assegnisti di ricerca e il numero dei partecipanti alle abilitazioni scientifiche nazionali i cui criteri di selezione e valutazione saranno riformulati. Alla lettera h), in particolare  veniva istituito il corso-concorso nelle scuole. Eppure migliaia di precari avrebbero pieno diritto alla stabilizzazione dopo aver prestato servizio per più di 36 mesi su posti vacanti e disponibili, come dice la Commissione Ue. Inoltre la contrarietà a un gesto del genere era già nel metodo perché lo strumento della legge-delega su una riforma epocale del settore della conoscenza svilisce il dibattito parlamentare e non parte da un profondo ascolto dei protagonisti.

Per approfondimenti http://www.anief.org/content_pages.php?pag=7360&sid=

Stefano Cavallini

Presidente Regionale Anief Campania

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano