Senza spiegazioni, chiude improvvisamente il Centro per la Prevenzione dei tumori al seno di Castellammare di Stabia. Da alcuni giorni, in via Salvador Allende non è più possibile fare ecografie, mammografie e Pap test. «Eppure questo era praticamente diventato un punto di riferimento per tutte le donne della Provincia di Napoli – racconta la signora Anna S. – che si sono trovate a dover fare degli screening oncologici. Grazie alla dottoressa Elefante, vera professionista, in tante avevano scelto questo centro per questo genere di controlli». Le proteste di decine di donne sono più che giustificate: infatti, l’Asl Napoli 3 Sud ha semplicemente comunicato la chiusura con un semplice avviso, affisso all’ingresso della struttura, senza aggiungere altro. A quanto pare, i locali in cui si trova la struttura di prevenzione oncologica sarebbero stati giudicati “inadeguati” ad ospitare tale centro medico e, dunque, sono stati chiusi senza alcun appello. E pensare che visite mediche erano previste fino al prossimo anno. «Io – aggiunge la signora Anna S. – dovevo passare la visita il prossimo 25 marzo, ma mi è semplicemente stato comunicato che la mia prenotazione era stata cancellata per la chiusura del centro, senza altre spiegazioni». Ormai, la struttura di via Allende era considerato un “centro di eccellenza” per la prevenzione del tumore al seno. Se dall’Asl non arrivano particolari spiegazioni in merito alla chiusura dei locali stabiesi, dall’associazione di tutela del malato, Dimensione Civica, arriva un attacco alla Napoli 3 Sud: «Se la chiusura del centro – afferma Terenzio Morgone – non sarà soltanto momentanea, si tratterà semplicemente dell’ennesimo atto di cattiva gestione dell’Asl. Non possono essere penalizzati sempre e solo centri di eccellenza, come accaduto in passato, semplicemente per preservare i bilanci, senza pensare nemmeno lontanamente alla salute dei cittadini. C’era gente in lista d’attesa praticamente per un anno, non si può chiudere in questa maniera con un semplice avviso all’esterno dei locali. Chiederemo spiegazioni».
Dario Sautto