Pomigliano: Fiat, licenziati altri 53 lavoratori

Altri 53 lavoratori licenziati che si vanno ad aggiungere ai 36 già licenziati lo scorso 31 Dicembre, infatti la Fiat ha inviato una lettera ai lavoratori nella quale si diceva che non è nelle intenzioni dell’azienda rinnovare i loro contratti in scadenza il 2 Marzo 2010, dunque sono in tutto 88 i lavoratori ex DHL licenziati dalla Fiat che non ha rispettato l’accordo sindacale nel quale la stessa Fiat si era impegnata ad assumere a tempo indeterminato questi lavoratori. Sono licenziamenti pesanti, poiché gran parte di queste persone hanno famiglie a loro carico, come Luca Gargiulo uno dei 36 lavoratori licenziati lo scorso 31 Dicembre. << Il 31 Dicembre, dopo 4 anni ci è scaduto il contratto – dice Gargiulo – veniamo  da una terzializzata che è la DHL, la quale allora firmò un accordo con i sindacati, dove la stessa DHL si impegnava a riconfermare a tempo indeterminato questi lavoratori, ma con il passaggio a Fiat l’impegno non è stato mantenuto. Fortunatamente  – prosegue Gargiulo – la Regione Campania si è impegnata affinché ci fosse un sostegno al reddito, impegnandoci al lavoro presso il tribunale di Nola con un contratto annuale >>.  Ora il problema che si pone nell’immediato è quello di garantire un reddito anche ai 53 lavoratori, da poco licenziati. Le istituzioni si sono subito attivate a tal proposito e c’è già stato un incontro all’aula consiliare Lunedì 1 ° Marzo, tra il consigliere regionale uscente Pd Michele Caiazzo, il sindacalista RSU UILM Fiat di Pomigliano d’Arco Giuseppe D’Alterio, il candidato sindaco del centrosinistra Onofrio Piccolo ed i 53 lavoratori licenziati. Proprio il candidato sindaco Piccolo ci dice << Il problema sta nel tempo di attivazione degli ammortizzatori sociali regionali e nazionali, poiché per questi lavoratori si profila un anno ponte sperando che con l’arrivo del piano industriale possano rientrare in Fiat nel 2011>>, dunque ci sarà la cassa integrazione anche per questi 53 lavoratori, con la speranza che il piano industriale tenga conto di un loro reintegro in Fiat. Anche su questo punto però, già c’è dibattito, c’è chi dice che la produzione della sola Fiat Panda sia sufficiente a salvare lo stabilimento di Pomigliano e chi invece ha qualche perplessità, come Giuseppe D’Alterio sindacalista RSU UILM della Fiat di Pomigliano il quale dice  <<  Il 2 marzo sono scaduti 53 contratti di apprendistato che vanno ad aggiungersi ai 36 lavoratori licenziati il 31dicembre. La settimana scorsa, al Ministero delle Attività Produttive, abbiamo siglato un accordo di bacino per tutti questi lavoratori, non è un accordo definitivo, però ci sono le basi per una probabile reintegrazione quando ci sarà il piano industriale. Certamente – prosegue D’Alterio – bisogna verificare gli organici effettivi necessari alla produzione della Fiat Panda, solo in quella riunione si potrà verificare, il reale reingresso in fabbrica degli 89 licenziati.

Massimo Venturi

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