Corallo? Una specie da salvare, ma non subito. Gli artigiani ed i commercianti corallini possono tirare un sospiro di sollievo. Alla conferenza delle parti della Convenzione sull’interscambio internazionale delle specie in pericolo (Cites) in Qatar, l’attenzione si è spostata sul tonno rosso, del quale sarà vietata la pesca industriale e il commercio globale. Il vecchio continente ha sicuramente deciso che il corallo è una specie da difendere con delle regole più rigide, ma il commercio non sarà bandito immediatamente come invece si richiedeva dagli Stati Uniti. Gli studi scientifici hanno dimostrato che il tonno rosso pescato nell’Atlantico e nel Mediterraneo, vale molto di più rispetto a quando è cominciata la pesca industriale. Un dato che ha spinto il Cites a riflettere e spostare l’attenzione dal corallo al tonno rosso. In Italia la questione non si pone perché la Convenzione ha deciso di adottare misure cautelative per quei paesi che applicano una pesca artigianale del tonno rosso. Per quanto riguarda la questione corallo, quest’ultimo sarà inserito nell’allegato 2 della stretta sorveglianza e quindi ci saranno i 18 mesi di tempo che l’Italia aveva richiesto. ”Apprendo con viva soddisfazione la notizia che giunge dalla Conferenza di Doha che in Commissione e’ stata approvata la richiesta del governo italiano della non inclusione del corallo rosso nell’appendice II della Cites, contro la posizione cinese e americana”. E’ quanto rende noto il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti in merito ai lavori della conferenza dei Paesi membri della Convenzione dell’Onu per fauna e flora selvatiche minacciate d’estinzione in corso a Doha, nel Qatar. ”Il ministro Prestigiacomo ed il sottosegretario agli Esteri Scotti – si legge in una nota – fino all’ultimo hanno lavorato in questa direzione con l’attenta presenza delle associazioni di categoria (Assocoral)”. ”Tutto questo – afferma Scotti – in favore delle migliaia di famiglie, soprattutto campane, che operano nel settore e che continuano a lavorare in un momento di crisi socio – economica molto difficile. Si e’ trattato di sostenere l’economia di importanti comuni napoletani – conclude Scotti – come il comune di Torre del Greco”.
Veronica Mosca