Boscoreale: Il sindaco blocca i camion diretti alla discarica

 

Sono bastati sei uomini del comando dei vigili urbani guidati dal sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, che durante tutta la notte hanno dato vita ad un posto di blocco in via Panoramica, per determinare un piccolo miracolo: il flusso continuo dei 200 camion che ogni giorno conduce alla discarica SARI si è drasticamente interrotto. Probabilmente sono stati gli stessi autisti dei primi mezzi fermati ad avvertire i colleghi, via radio, che l’aria che tirava era pessima e non solo per la puzza che lo sversatoio alle falde del Vesuvio emana.

E’ da un anno circa che i movimenti in lotta sui territori, presenti anche durante il blitz di questa notte, chiedono a gran voce alle istituzioni di effettuare controlli puntuali sugli autocompattatori e tir che trasportano i rifiuti. Questo per verificarne l’idoneità al servizio – richiesta dell’assicurazione, della bolla d’accompagnamento, del libretto di circolazione – e le eventuali perdite di percolato, tracce indelebili dell’inquinamento prodotto dal solo traffico veicolare sino al luogo del misfatto.

“Questo è solo il primo appuntamento. Saremo qui spesso. Adesso è il momento di sapere come funziona realmente la macchina dell’avvelenamento impiantata in pieno Parco Nazionale. I prossimi controlli li effettueremo in sinergia con l’ASL competente per diagnosticare anche il contenuto maleodorante dei mezzi transitanti per Boscoreale. E’ l’unico modo che abbiamo per tutelare la salute dei cittadini, visto che la discarica risiede formalmente – 100 metri – oltre il confine, nel comune di Terzigno”, dichiara combattivo il sindaco Langella nonostante la stanchezza di una notte passata all’addiaccio.

Ad operazione conclusa il risultato è di 50 camion fermati. I vigili hanno elevato più di trenta verbali, la maggior parte per la violazione dell’art.180 del codice della strada. Soltanto per due autoarticolati provenienti dall’ex-CDR di Caivano la cosa sembra complicarsi: si prospetta una denuncia penale per reato ambientale, questo per l’eccessiva fuoriuscita dal retrotreno di liquami pericolosi non meglio identificati.

Vincenzo Iandolo

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