A conclusione di un delicato intervento di restauro conservativo, durato diversi mesi, eseguito sotto l’attenta sorveglianza della competente Soprintendenza, la statua di San Catello è ufficialmente pronta a fare il suo ritorno a Castellammare di Stabia, città in cui il Santo Protettore come noto detiene anche il suo Patronato. Per rendere al lettore in modo significativo quale sia il forte legame e quanto affetto ancor oggi gli stabiesi nutrono per il Santo raffigurato in questa storica ed artistica statua (venerata dal popolo di Stabia già dal 16 gennaio 1609), riportiamo a seguire un breve cenno descrittivo, tratto da una conferenza del compianto Mons. Francesco Di Capua, stabiese eccelso e vero studioso di storia locale, che nel 1928 al Palazzo Vescovile, con accorata maestria, così ebbe modo di descrivere l’antica opera lignea: “Questa statua è opera di uno scultore napoletano del Cinquecento (di nome Giovanni Battista), il quale, probabilmente, tenne presente e, forse ricalcò una statua molto più antica. L’aspetto del nostro Santo è quello di un uomo pieno di energia e di tristezza. Il suo volto affilato dai disagi, dai dolori e dalle mortificazioni, rivela la fibra energica d’un antico condottiero romano e l’immensa pensosa bontà di un vescovo cristiano. Fissate i suoi occhi vivi e chiari, che, leggermente socchiusi, s’incurvano nelle orbite: quanta bontà! Quanta tristezza! Le sue guance, un po’ smunte, son vivamente colorate, come di chi le abbia abbronzate dal sole e dalle fatiche. La barba gli dà un aspetto incomparabile di dignità e di maestà, velata e ammorbidita da una grande bontà. Ma nella bocca, piccola e fine, par che lo scultore abbia voluto concentrare tutta la potenza del suo genio e della sua arte. Le labbra si schiudono a dolce, sommessa preghiera, come di chi, rapito in estasi, continui ancora la sua orazione. L’aspetto del nostro protettore è quello di un uomo che ha sfidato il gelo dei nostri monti e il solleone delle nostre pianure; che ha sentito l’urlio delle tempeste ululanti tra le gole di Monte Faito, e i mugghii dei marosi fischianti sulle nostre spiagge; che, intrepido, ha resistito alle prepotenze dei magistrati greci, e, impavido, ha offerto il petto alle spade dei Longobardi. Nel suo volto si legge lo strazio di chi ha visto il fuoco distruggere le case dei suoi figli, le messi dei suoi fedeli, i templi del suo Dio. Nei suoi occhi balena il muto dolore di chi vede rivolgersi a lui mille sguardi chiedenti un aiuto che non si sa come dare. Le sue braccia par che si stringano al petto per reprimere i palpiti del cuore: vuole soffrire in silenzio per non accrescere, col proprio, l’altrui dolore”. Ad una descrizione così suggestiva e accurata, che seppur attempata risulta essere ancor oggi minuziosa ed esaustiva, aggiungiamo solo qualche informazione di carattere puramente organizzativo, riportando alcune informazioni tratte dal programma ufficiale: l’accoglienza della statua di San Catello è previsto giovedì 15 aprile, alle ore 18,45 presso la p.zza Giovanni XXIII, alle ore 19,00 in Cattedrale è in programma una Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Felice Cece al termine della quale la statua inizierà il suo peregrinatio per far visita ad alcune tra le più note parrocchie cittadine; una visita itinerante dalla zona collinare al centro cittadino, che nello specifico vedrà protagoniste le seguenti parrocchie: San Matteo alle Botteghelle (15 – 17 aprile), Santo Spirito a Quisisana (17 – 19 aprile), Sant’Eustachio a Privati (19 – 22 aprile), San Nicola a Mezzapietra (22 – 24 aprile), SS. Salvatore a Scanzano (24 – 26 aprile), San Marco Evangelista (26 – 29 aprile) e Sant’Antonio alla Tavernola (29 aprile – 2 maggio). Il rientro in cattedrale è previsto quindi nella serata del 2 maggio, a seguito di una Solenne Processione, che vedrà la partecipazione delle più alte cariche, religiose, civili e militari. Oltre alla comunità stabiese festante, ad attendere il ritorno dell’artistica statua, per l’occasione sarà allestita in cattedrale una mostra di quadri e di sculture dell’artista stabiese Umberto Cesino (le opere risulteranno esposte da sabato 1 a venerdì 14 maggio). La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.
Maurizio Cuomo