Ottaviano: sequestrate 15 mila bottiglie di acqua minerale. Codici: “Ispezioni siano periodiche”

I carabinieri del Nas di Napoli (nucleo antisofisticazioni) hanno sequestrato 15mila bottiglie di acqua minerale e 60 chili di pane privo di etichettatura presso un deposito di alimenti annesso ad un supermercato di Ottaviano, in provincia di Napoli. Nel corso dei controlli, i militari hanno accertato che le confezioni di acqua minerale erano conservate in ambienti non idonei, all’aperto ed esposte alle avversità climatiche.

L’associazione Codici Campania – Centro per i Diritti del Cittadino – che ha la sua sede regionale a San Giuseppe Vesuviano, plaude all’intervento dei carabinieri e invita gli enti preposti (Comune e Asl) ad intensificare i controlli negli esercizi commerciali di alimentari.

“Il rispetto delle regole è necessario se si vuole davvero tutelare la salute dei cittadini. Per questo chiediamo che le ispezioni e le verifiche in supermercati e negozi di alimentari siano periodici e che le sanzioni siano sempre adeguate. L’operazione dei carabinieri è davvero lodevole: a loro va il nostro plauso, per l’impegno costante in questo settore così delicato ed importante”, spiega il segretario regionale di Codici Campania, Giuseppe Ambrosio.

Dalla nota stampa dei Nas di Napoli si apprende che nei primi mesi del 2010 a Napoli e provincia sono state ispezionate 9 attività operanti nel comparto della distribuzione delle acque minerali, 8 delle quali sono risultate non conformi per carenze di carattere igienico, sanitario ed amministrativo.

“Sono dati allarmanti, che devono far riflettere. Esiste una illegalità diffusa, una forma di approssimazione nella gestione di alcune attività commerciali ed imprenditoriali che non è più tollerabile. Chi vende cibo ed acqua deve avere rispetto per i clienti, perché c’è di mezzo la loro salute”, continua Ambrosio

Codici Campania ha scritto all’Asl competente chiedendo di conoscere se esiste un piano di controllo degli alimenti che vengono venduti presso gli esercizi commerciali e, eventualmente non dovesse esserci, di predisporlo così come avviene in altre aziende sanitarie d’Italia.

“E’ necessario prestare maggiore attenzione allo stato di conservazione di cibo ed acqua. I consumatori sono chiamati a controllare scadenze ed etichette, ma le istituzioni facciano la loro parte ed intervengano prima che eventuali prodotti di pessima qualità finiscano sugli scaffali”, conclude Ambrosio

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