Stamattina all’alba sono partiti gli abbattimenti delle costruzioni abusive a Sant’Antonio Abate. In totale erano cinque le demolizioni ordinate dalla Procura e imposte dal Comune che chiederà le spese ai proprietari. Le forze dell’ordine hanno preso possesso degli edifici di primo mattino, poco prima delle 6. Attimi di tensione sono stati vissuti solo in uno dei casi, per il resto la situazione è tuttora tranquilla. Ieri pomeriggio, nonostante l’attesa, non è arrivato il tanto agognato fax di sospensione degli abbattimenti, che stamattina sono andati in atto. Tra gli abbattimenti, l’ultimo piano di uno stabile fittato dall’hotel “La Sonrisa”, in via Croce Gragnano. Inoltre, tre abitazioni che sono tuttora in abbattimento, in via Marna, via Scafati e via Paludicelle, ed un capannone in via Salvatore Quasimodo che, però, è stato abbattuto durante la notte dagli stessi proprietari. A garantire l’ordine, a “La Sonrisa”, gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, guidati dal primo dirigente Luigi Petrillo e dal vicequestore Stefania Grasso, mentre negli altri casi i carabinieri guidati dal capitano Giuseppe Mazzullo e dal tenente Andrea Minella della compagnia stabiese.
Ruspe in azione nella città del corallo per abbattere costruzioni abusive, completate o anche in corso d’opera. Il provvedimento parte dalla Procura di Napoli e non riguarda solo Torre del Greco, ma anche Vico Equense, Torre Annunziata, Sant’Antonio Abate e Pompei. Si tratta per la maggior parte di costruzioni abusive ma che costituiscono per molti nuclei familiari la prima casa di riferimento, senza la quale, sono in mezzo ad una strada. Ed è proprio questa possibilità che ha portato molti manifestanti alcuni giorni fa a bloccare il traffico in autostrada. In merito alla questione il primo cittadino Ciro Borriello ha avuto un confronto con Ugo Ricciardi, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, il Giudice autore dell’ordinanza. Nonostante si tratti di abitazioni abusive, l’abbattimento di alcune di queste comporterebbe infatti molteplici ripercussioni sociali, economiche, e di ordine pubblico. All’intercessione di Ciro Borriello, il Sostituto Procuratore ha comunque risposto picche: “Il Magistrato, pur mostrandosi umanamente vicino alla questione ha ribadito che nulla può impedire l’esecuzione di ordini dell’Autorità Giudiziaria, posta a presidio della legalità”. La questione appare però complessa e tali episodi di abusivismo andrebbero contrastai sul nascere e non solo a posteriori: ” l’unica vera soluzione al problema – conclude Borriello – dell’abusivismo deve passare per l’adozione da parte del Comune di misure radicali quali l’abbattimento immediato delle opere abusive già terminate e in corso di realizzazione, nonché misure in grado di risolvere il fenomeno alla radice ed evitare che simili episodi si ripetano in futuro”.
Veronica Mosca
Dario Sautto