La corsa ai play-off è ufficialmente partita. Le ultime tre vittorie consecutive in campionato contro Banco di Sardegna Sassari, Aget Imola e A.B. Latina hanno rilanciato le ambizioni della Bialetti Scafati che, acciuffata la salvezza in Legadue, ora punta al traguardo più prestigioso. Con 24 punti in classifica, tanti quanti Aget Imola, U. C. C. Casalpusperlengo ed Edilizia Moderna Rimini, con il nono posto (l’ultimo utile per agganciare il treno play-off) a portata di mano e tre giornate di campionato ancora da disputare (in casa contro Enel Brindisi, fuori casa contro Snaidero Udine e nuovamente in casa contro Fastweb Casale Monferrato), la società cara al presidente Catello Piedipalumbo ha tutta la voglia di giocarsi le sue chance di dare un senso a questa stagione agonistica.
Domenica, ore 18:15, al PalaMangano arriva la capolista Enel Brindisi, che con una vittoria potrebbe festeggiare anticipatamente la promozione diretta in massima serie. Ed i tifosi pugliesi si stanno mobilitando in massa per accaparrarsi un tagliando d’ingresso ed essere presente sulle gradinate della struttura di Viale della Gloria. Anche i tifosi locali sembrano finalmente attratti dalla sfida di cartello e così il PalaMangano si avvia a fare il tutto esaurito, con una rappresentanza di circa 1.200 unità che dovrebbe giungere direttamente dal tacco dello Stivale.
Cresce l’attesa in tutto l’ambiente gialloblù per una gara che si profila decisiva in ottica play-off. «C’è un grande fermento per questa partita. Sia noi che i nostri avversari – ha affermato la guardia statunitense Phil Goss – giocheremo per obiettivi importanti e ci sarà un grande entusiasmo intorno a noi. Anche il PalaMangano sarà diverso dal solito e questo da una grossa carica a tutti. Stiamo attraversando un ottimo momento di forma ed i risultati ci danno ragione. Sappiamo di avere delle grosse potenzialità e lo sanno tutti i nostri avversari, che temono la nostra partecipazione ai play-off, dove potremmo essere la squadra da battere. Dobbiamo continuare a giocare bene nella fase difensiva, dobbiamo continuare ad essere “squadra”, ed in questo modo potremmo battere qualsiasi team, anche la forte Brindisi. Contro l’Enel dovremo fare molta attenzione a Crispin e Thomas ed essere determinati e concentrati dal primo all’ultimo minuto. Ci teniamo a vincere e daremo tutto noi stessi per portare a casa i due punti in palio e per dare quella carica di entusiasmo che potrebbe essere positiva per il futuro del basket gialloblù».
Brutte notizie arrivano intanto sul fronte societario, dove la crisi finanziaria e le casse indebitate del club fanno temere il peggio. Nell’ambiente si vocifera di una possibile cessione del titolo sportivo e di un ipotetico trasferimento dello stesso a Napoli, soluzione al vaglio di Nello Longobardi, azionista di maggioranza, anche se negli ultimi giorni lo stesso dirigente ha abbassato il tiro. «Resto a Scafati solo con un progetto serio – ha esclamato il patron – e sono altresì intenzionato a mantenere le mie quote e a confermare il mio contributo economico, ma non sono più disposto a vestire il ruolo di primo attore. Se si presentassero nuovi soci, disposti a vestire ruoli primari e con progetti ambiziosi, seri e importanti, sarei ben lieto di continuare la mia avventura scafatese e far parte di questo progetto, contribuendo economicamente. Non nego di valutare anche l’ipotesi di puntare ad una piazza importante come Napoli, ma allo stesso tempo sto valutando anche la possibilità di restare a Scafati, purché nei piani futuri il primo obiettivo non sarà la semplice salvezza».
Le parole di Nello Longobardi fanno pendant con quelle dell’Amministratore Delegato, Alessandro Rossano, che, in una lettera aperta, ha chiarito le difficoltà che sta attraversando il sodalizio scafatese. «Veniamo da due stagioni consecutive – ha spiegato – in cui si sono aggravati sempre di più i bilanci contabili. C’e’ stato da allora un costante assottigliamento della compagine societaria, insieme ad una riduzione delle quote di quasi tutti i soci rimasti fedeli alla pallacanestro cittadina. Nonostante le pressioni e le promesse ricevute negli anni dalle istituzioni, non abbiamo mai ricevuto nulla. Una sana società sportiva di basket, che partecipa da oltre dieci anni ai campionati professionistici nazionali, non può essere sostenuta solo da pochi soci, appassionati e spesso “matti”, che non hanno mai nemmeno la soddisfazione di ricevere un grazie, ma che invece ricevono solo critiche negative e sempre più isolamento e delusioni. La società adesso è fortemente indebitata; ha raggiunto la salvezza del titolo, onorando tutti gli impegni, tutte le scadenze e tutti gli obblighi legali, fiscali e della federazione. Adesso abbiamo bisogno di certezze. La società è detentrice di un titolo sportivo di Legadue. Cosa dobbiamo farne? O si fanno avanti forze nuove, serie, motivate, solide e garantite, o questo sarà stato, purtroppo, l’ultimo anno di basket professionistico a Scafati».
Alle ciniche parole dell’Amministratore Delegato, che hanno tanto il sapore del commiato, fanno seguito quelle del massimo dirigente Catello Piediplumbo, che intravede uno spiraglio di luce all’orizzonte. «Nel periodo più bello della stagione, a salvezza ottenuta e con la possibilità di giocare i play-off, facciamo i conti con i bilanci per cercare di capire se ci possa essere futuro per la pallacanestro professionistica a Scafati. Abbiamo avuto anche un incontro con una rappresentanza di tifosi ed abbiamo spiegato chiaramente e senza mezze parole in che stato versa lo Scafati Basket. Non è un momento facile e la possibilità che Scafati non possa permettersi di partecipare ad un campionato professionistico nella prossima stagione è reale. Occorrono forze nuove, sponsor importanti per salvare il basket nella nostra città. Mi sarebbe piaciuto gestire un’altra situazione, dedicarmi alla crescita del basket scafatese, partendo dal settore giovanile, ma mi sono praticamente sempre dovuto dedicare a far quadrare i conti. Abbiamo iniziato questo campionato con la speranza che qualcosa potesse cambiare strada facendo, ma ciò non è avvenuto e non potremmo iniziare, giocando d’azzardo, anche un altro campionato professionistico. Chissà che una qualificazione ai play-off possa risvegliare qualcosa in città e nelle nostre zone limitrofe ed evitare così quella che potrebbe essere la più grande sconfitta della pallacanestro scafatese».
Antonio Pollioso