Quelle analogie tra Islanda e Napoli

L’esplosione del vulcano Eyjafjallajokull, risvegliatosi dopo 187 anni e bloccato per giorni i voli aerei e messa in allarme tutta Europa, richiama alla mente l’eruzione del Vesuvio del ’79 d.C, raccontata da Plinio il Giovane, “Nel frattempo dal Vesuvio – scrive l’autore delle Epistole – risplendono in parecchi luoghi delle larghissime strisce di fuoco e ceneri e degli incendi che emettevano alte vampate, i cui bagliori e la cui luce erano messi in risalto dal buio della notte…sotto l’azione di frequenti ed enormi scosse, i caseggiati traballavano..”

L’Islanda, terra di ghiaccio e di fuoco, nel Mar Glaciale Artico, vive ore drammatiche con l’evacuazione della popolazione. L’eruzione di cenere e lapilli ha sciolto ghiacciai e distrutto lungo il suo cammino strade e campagne.  L’Islanda, all’incirca un terzo dell’Italia, situata nell’Oceano Atlantico. Poco più di duecentomila abitanti, capitale Reykjavik.

Quest’incantevole Paese si estende dall’Europa all’America settentrionale, collegando le isole Britanniche con la Groenlandia, il tetto del mondo e le cui coste sono per lo più alte con dirupi e frastagliate. Interessata dagli influssi polari ha clima molto freddo che favorisce lo sviluppo dei ghiacciai. Nonostante il gelo, le sorgenti calde provvedono al riscaldamento delle abitazioni e permettono anche la coltivazione in serra di ortaggi e di fiori.

L’isola, scoperta da alcuni monaci irlandesi fu colonizzata dai norvegesi, per passare sotto la dominazione danese e infine indipendente, proclamò la repubblica nel 1944. Non ha esercito né Marina. L’unica risorsa economica del Paese, la pesca e per questo motivo fu al centro della guerra del merluzzo per aver concesso il governo la base aerea di Keslavik alla Nato suscitando le proteste della popolazione che non tollerava navi straniere nelle acque dell’Atlantico.

Le manifestazioni vulcaniche secondarie, specialmente i geyser, sono molto diffuse. I numerosi coni vulcanici rappresentano la caratteristica morfologica più appariscente dell’Islanda: fra i più importanti sono i vulcani Hekla, Dyngiufjoili, Trolladyngia, Skia, Katia e Grimsvotn.

Caratteristici i laghi, formatisi nei crateri dei vulcani spenti. Numerosi i fiumi, ricchi d’acqua che scendono in mare dagli altipiani, formando rapide e cascate che favoriscono la pesca dei salmoni. Numerosi i fiordi, i deserti, valli verdi, sorgenti calde nelle quali è possibile fare bagni anche in pieno inverno.

Chi non ha sognato di vedere la magica Aurora Borealis? Nel periodo da ottobre ad aprile, tranne se molto nuvoloso o con la luna piena, si può avere un fenomeno più unico che raro. In pieno inverno oppure al caldo sole ci si può immergere nella Laguna Blu per un bagno geotermico. Varie le escursioni verso il fiordo delle balene, le sorgenti eruttanti di Geyser, la maestosa cascata d’oro, il circolo d’oro con le sorgenti eruttanti di Geyser, il parco nazionale, i villaggi dei pescatori, fra gli iceberg galleggianti.

Agli esperti è stata chiesta la situazione dell’Etna, del Vesuvio, dei Campi Flegrei. Hanno caratteristiche diverse, la risposta, da quelli islandesi. I nostri sistemi di controllo e monitoraggio sono all’avanguardia. Il Vesuvio è considerato ad alto rischio non per la sua reale pericolosità, quanto per l’urbanizzazione della zona e le poche vie di fuga.

Mario Carillo

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