In vista del vertice dei Ministri delle Finanze del G20 che si terrà domani a Washington durante il quale il Fondo Monetario Internazionale (FMI) dovrà presentare le sue raccomandazioni su quale sia il modo migliore per far contribuire il sistema bancario al finanziamento delle riforma del sistema globale, la FOCSIV ribadisce “la necessità di garanzie certe che il comportamento speculativo delle istituzioni finanziarie venga tenuto sotto controllo in maniera sistematica”. Commentando la bozza del rapporto del FMI – che studia i possibili meccanismi attraverso cui il settore finanziario può in qualche modo contribuire a coprire i costi della crisi finanziaria – in particolare il Segretario generale della FOCSIV Sergio Marelli sottolinea come “l’analisi condotta dal FMI appare piuttosto sbilanciata”. Soprattutto dice Marelli “il rapporto non fornisce un confronto completo tra la FTT, tassa sulle transazioni finanziare, e gli altri meccanismi che potrebbero contribuire ai costi della crisi. Infatti, se il rapporto critica severamente la FTT come una tassa che potrebbe distorcere le attività delle istituzioni finanziarie, sostiene invece due forme di contributi senza però elaborare sufficientemente i loro potenziali rischi”. Il rapporto suggerisce come imposta principale un contributo alla stabilità finanziaria che verrà chiesta a tutte le banche, inizialmente in egual misura, per essere poi diversificata a seconda dell’importanza dei singoli istituti e del rischio per la stabilità del sistema. Il secondo tributo, o tassa sulle attività finanziarie, graverà invece sui profitti e sui compensi dei banchieri. Il nodo spiega Marelli è che “non esistono garanzie che il denaro generato da questo tipo di imposte bancarie sia sufficiente per coprire i costi o che i costi non vengano trasferiti alla fine sui clienti delle banche. Inoltre, il suggerimento del FMI di costruire un fondo di garanzia con le entrate generate dalla tassa potrebbe incentivare in realtà comportamenti azzardati da parte delle istituzioni finanziarie, esattamente come quelli che hanno generato la crisi finanziaria del 2008. Dall’altro lato, invece, la FTT potrebbe contribuire alla stabilità del sistema finanziario riducendo le speculazioni e generando somme di denaro maggiori rispetto a quelle di una tassa sulle banche”. Secondo alcuni studi citati in una nota della CIDSE (la rete delle Agenzie di Sviluppo cattoliche di Europa e Nord America, di cui FOCSIV è membro italiano) si stima che un’imposta di questo genere sui profitti delle istituzioni finanziarie potrebbe generare entrate fino a 50 miliardi di Euro nella sola Europa, a seconda di come questo strumento viene delineato e a seconda del suo scopo, mentre la FTT da sola in Europa potrebbe generare approssimativamente 100 miliardi.
FF