Si è tenuta una due giorni di riflessione ed analisi sul voto per il Pd alla biblioteca comunale di Pomigliano d’Arco, la discussione aperta a tutti, anche ai non iscritti del Pd, ha messo in evidenza i vari errori commessi dal Pd pomiglianese e dall’amministrazione uscente, in particolare i giovani del Pd molto apprezzati dai simpatizzanti e da chi non fa militanza attiva nel partito, hanno sottolineato come questo Pd si sia sentito troppo sicuro di avere già la vittoria in tasca, e di come si sia arroccato e nascosto dietro il potere, chiudendosi nelle stanze ed evitando il confronto con i cittadini, ai quali non è andata giù l’inerzia delle precedente amministrazione sui numerosi problemi che vi erano in questa città, ma soprattutto i cittadini non hanno digerito l’essere rimasti inascoltati a fronte delle loro esigenze. Ma ora si riparte, verso la metà del prossimo mese dovrebbe tenersi il congresso cittadino, e già in tanti come i numerosi simpatizzanti ed elettori del Pd e del centro-sinistra che frequentano la Piazza Primavera di questa città, si auspicano un vero cambiamento ed un rinnovamento del gruppo dirigente di questo partito, ripartire da zero, come pure è stato ribadito anche con toni un po’ forse troppo esasperati in questa due giorni di riflessione da qualche tesserato e da qualche simpatizzante di azzerare il precedente tesseramento, in quanto questo tesseramento sarebbe stato manipolato. Certo la sconfitta non è andata giù ed è quindi comprensibile che ci sia rabbia ed esasperazione che portano ad assumere critiche anche con toni abbastanza pesanti a questo gruppo dirigente che ha sicuramente commesso degli errori, e che dunque sarebbe almeno il caso che facesse un po’ di autocritica interna, a prescindere dalle critiche comunque costruttive di chi partecipa attivamente alla vita ed all’organizzazione di questo partito, partecipazione però che non sempre è coincisa con la condivisione di idee e di progetti, anche questo sicuramente è stato un altro grossolano errore, quello delle scelte calate dall’alto senza discussione con la base che sono gli iscritti e che sono i veri titolari della sovranità in un partito, e dunque veri titolari delle decisioni di un partito a cominciare da chi deve essere il gruppo dirigente di un partito. Inoltre la sensazione che si è avuta stando dall’esterno, è stata quella di una netta divisione tra il gruppo dirigente e gli iscritti, molto spesso e fin troppo questo gruppo dirigente è stato arrogante e si è isolato dai veri protagonisti che lo ripetiamo ancora una volta non sono i consiglieri comunali, gli assessori il sindaco o un segretario cittadino, ma gli iscritti, infatti in molti hanno lamentato la mancanza di appuntamenti come quello svoltosi in questa due giorni di discussione, dove poter prendere la parola esprimere le proprie idee e dare il proprio contributo ad un partito che è sembrato un fantasma in questi anni. Ora naturalmente tutti iscritti e non, sperano in una svolta in un cambiamento vero, e non l’ennesima farsa, l’ennesima recita dove si dice di fare scelte democratiche e condivise, ma dove poi le scelte fondamentali per la vita di un partito vengono decise praticamente a tavolino da poche persone in una stanza e calate dall’alto di un gruppo dirigente che si sente troppo al di sopra delle parti.
Massimo Venturi