L’Ercolano si aggiudica i play-out

Neanche il tempo di prendere posto sugli spalti e Romano,gioiellino rigorosamente made in Ercolano,riduce in pezzi la pellicola del film che tutti si attendevano, la pellicola di una gara da vivere col fiato sospeso fino all’ultimo giro di lancetta,e sbanca il Raffaele Solaro. No,nessuna paura,nessun respiro affannoso, novanta minuti di pura adrenalina che vanno a farsi benedire nell’esplosiva semplicità di un bolide che finisce la sua corsa all’incrocio, trascinandosi dietro tutte le ansie e i timori della vigilia. Il silenzio di chi attende speranzoso nel verdetto del campo travolto dal boato del primo minuto di gioco. Per il cinema ci si vede un altro giorno,almeno così ha deciso il “regista” Romano. Eccolo,è tutto qui il succo di una gara che vede i granata dominare sul Parete e sfiorare il raddoppio a più riprese. Ma Riccardi,Raffone e Loasses proprio non ne vogliono sapere di buttarla dentro,complice uno straordinario Fiorenzano,in assoluto il migliore in campo. Neppure nei secondi 45’ di gioco,quando gli ospiti si gettano alla rinfusa tra le impenetrabili maglie granata,l’Ercolano trova la rete che avrebbe spazzato via anche quelle ultime spanne di timore dagli occhi di chi ne ha viste troppe e sa che nel calcio può succedere tutto e il contrario di tutto,basterebbe una sferzata di vento. Il vento,però,soffia solo per accarezzare le bandiere rosso granata dell’Ercolanese,bandiere finalmente libere di sventolare a festa dopo un anno di grosse sofferenze.
Ne sa qualcosa Ulivi,il quale ammette di vedere il suo futuro lontano dalla compagine che ha guidato negli ultimi tre anni “a causa di una situazione societaria non ancora decifrabile”. Il mister ci tiene, però, a ringraziare lo staff e i suoi calciatori, “quest’anno ancor più giovani dell’anno scorso,ma comunque sempre molto volenterosi”.
Unica nota stonata l’espulsione di Novellino al 94’,ma alle feste si sa,non c’è spazio per i musi lunghi,per cui al triplice fischio finale tutti sotto la curva per festeggiare la tanto agognata salvezza.
Michele Di Matteo
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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".