Per Scafati Basket un doppio passo falso nei play-off

E’ cominciata nel peggior modo possibile l’avventura stagionale della Bialetti Scafati nei play-off del campionato nazionale di Legadue maschile. Nei quarti di finale, la compagine dell’Agro ha trovato come avversaria la Prima Veroli, autentica corazzata e squadra costruita per vincere il campionato e conquistare il salto di categoria. Avendo il fattore campo a sfavore, la società del presidente Catello Piedipalumbo ha disputato le prime due gare della serie (passerà il turno la squadra che avrà vinto tre incontri) in quel di Frosinone, tornando a casa con altrettante sconfitte, anche se di misura (94-90; 73-71).  L’obiettivo dichiarato dalla società e dallo staff tecnico, alla vigilia della doppia sfida, era quello di riuscire a vincere almeno uno dei due incontri, per poi provare a ribaltare il pronostico e a passare il turno, vincendo i successivi due match al PalaMangano. Così non è andata. Ma quanto rammarico in casa gialloblù per un risultato solamente sfiorato, in entrambe le occasioni, un po’ per demeriti propri, un po’ per qualche fischio arbitrale a dir poco amletico. Ma resta la consapevolezza di aver giocato alla pari dell’avversario, di averlo messo in seria difficoltà, sfiorando il colpaccio in entrambe le occasioni e mostrando sul campo di aver ampiamente meritato la qualificazione alla post-season.
Tra le due partite disputate in terra ciociara, è sicuramente gara-uno quella che ha maggiormente lasciato l’amaro in bocca, specialmente per le scelte arbitrali (in particolare quelle del sig. Roberto Pasetto), che hanno condizionato il match, soprattutto nei momenti decisivi. Oggetto di discussione sono stati: un fallo di sfondamento fischiato a Goss sul finire del terzo quarto; il successivo fallo tecnico fischiato a coach Calvani; nell’ultimo quarto, un fallo commesso da Busca ed erroneamente sanzionato a Goss; il conseguente fallo tecnico fischiato allo stesso, costringendolo ad uscire dal campo anzitempo, per raggiunto limite di falli; quasi allo scadere, un fallo sul tiro da tre di Apodaca non sanzionato con tre tiri liberi, ma con due, perché considerato non commesso sul tiro. Tali decisioni hanno fatto infuriare il tecnico Calvani, che a fine gara ha così dichiarato: «Sono contento che la partita è stata trasmessa in televisione, così tutti possono vedere cosa è successo. Le partite devono essere fatte dai giocatori e non decise da altri. Come spende i soldi Veroli, li spende anche la mia società e pertanto pretendiamo rispetto. Se non siamo stati bravi, meritiamo di perdere sul campo, non sfavoriti da altri fattori». Dello stesso avviso è stato anche il massimo dirigente Piedepalumbo («In questo basket moderno, alla luce della crisi finanziaria contingente, dove diventa sempre più difficile reperire risorse per mantenere in vita una società di basket professionistico e dove ci si affida soprattutto ai sacrifici personali di pochi soci, accomunati dall’amore folle per la palla a spicchi, fa rabbia dover arrendersi sul campo per eventi che vanno ben al di là dei propri demeriti sportivi») e l’azionista di maggioranza Longobardi, che ci è andato giù molto duro («l’arbitro Masi è stato scientificamente ostile a noi in diverse sue decisioni; forse è stato condizionato psicologicamente da ex elementi del nostro staff del recente passato che spesso si sentono con lui. Mi piacerebbe poter consultare i suoi tabulati telefonici. Pasetto, invece, è la dimostrazione evidente che il basket italiano ha bisogno di un rinnovamento ed un ringiovanimento anche nel mondo arbitrale, ed in quei settori, come la classe arbitrale, in cui si guadagnano soldi ma non se ne rimettono»).
In gara-due si è vista, invece, una Bialetti sfortunata ed indecisa, che ha sciupato soprattutto in fase offensiva, non capitalizzando quanto di buono fatto in difesa, soprattutto quando i locali hanno forzato. Rispetto alla prima sfida, è stata tutta un’altra partita, nella quale si sono messi in mostra altri atleti, con i viaggianti che hanno dovuto fare a meno della solita verve di Goss, Apodaca e Chiacig, apparsi in difficoltà e poco lucidi nei momenti topici, ed i padroni di casa apparsi svuotati e abbordabili rispetto a gara-uno. Scafati, dal canto suo, non è stata capace di piazzare, nel finale, l’allungo decisivo, attaccando malissimo, commettendo troppi errori e non riuscendo ad approfittare al meglio del momento negativo attraversato dai laziali. «Abbiamo concesso tanto nel primo e nel quarto parziale  ha spiegato coach Marco Calvani  subendo il loro uno contro uno, quando hanno avuto modo di trovare tante buone soluzioni al tiro. Cosa mi fa essere fiducioso sul prosieguo della serie? Abbiamo messo a posto l’assetto difensivo e il gap nei rimbalzi offensivi avuto in gara-uno e stavolta abbiamo anche portato cinque uomini in doppia cifra. Ovviamente Veroli verrà a Scafati con un 2-0 in cassaforte, ma noi siamo fiduciosi, perché al PalaMangano non sarà facile per i nostri avversari ripetersi».
Non c’è tempo per pensare a ciò che è stato e a ciò che potrebbe accadere. Venerdì sera, ore 20:30, al PalaMangano, la Bialetti Scafati ritorna in campo, con un solo obiettivo: vincere ed allungare la serie.
Antonio Pollioso

E’ cominciata nel peggior modo possibile l’avventura stagionale della Bialetti Scafati nei play-off del campionato nazionale di Legadue maschile. Nei quarti di finale, la compagine dell’Agro ha trovato come avversaria la Prima Veroli, autentica corazzata e squadra costruita per vincere il campionato e conquistare il salto di categoria. Avendo il fattore campo a sfavore, la società del presidente Catello Piedipalumbo ha disputato le prime due gare della serie (passerà il turno la squadra che avrà vinto tre incontri) in quel di Frosinone, tornando a casa con altrettante sconfitte, anche se di misura (94-90; 73-71).  L’obiettivo dichiarato dalla società e dallo staff tecnico, alla vigilia della doppia sfida, era quello di riuscire a vincere almeno uno dei due incontri, per poi provare a ribaltare il pronostico e a passare il turno, vincendo i successivi due match al PalaMangano. Così non è andata. Ma quanto rammarico in casa gialloblù per un risultato solamente sfiorato, in entrambe le occasioni, un po’ per demeriti propri, un po’ per qualche fischio arbitrale a dir poco amletico. Ma resta la consapevolezza di aver giocato alla pari dell’avversario, di averlo messo in seria difficoltà, sfiorando il colpaccio in entrambe le occasioni e mostrando sul campo di aver ampiamente meritato la qualificazione alla post-season.Tra le due partite disputate in terra ciociara, è sicuramente gara-uno quella che ha maggiormente lasciato l’amaro in bocca, specialmente per le scelte arbitrali (in particolare quelle del sig. Roberto Pasetto), che hanno condizionato il match, soprattutto nei momenti decisivi. Oggetto di discussione sono stati: un fallo di sfondamento fischiato a Goss sul finire del terzo quarto; il successivo fallo tecnico fischiato a coach Calvani; nell’ultimo quarto, un fallo commesso da Busca ed erroneamente sanzionato a Goss; il conseguente fallo tecnico fischiato allo stesso, costringendolo ad uscire dal campo anzitempo, per raggiunto limite di falli; quasi allo scadere, un fallo sul tiro da tre di Apodaca non sanzionato con tre tiri liberi, ma con due, perché considerato non commesso sul tiro. Tali decisioni hanno fatto infuriare il tecnico Calvani, che a fine gara ha così dichiarato: «Sono contento che la partita è stata trasmessa in televisione, così tutti possono vedere cosa è successo. Le partite devono essere fatte dai giocatori e non decise da altri. Come spende i soldi Veroli, li spende anche la mia società e pertanto pretendiamo rispetto. Se non siamo stati bravi, meritiamo di perdere sul campo, non sfavoriti da altri fattori». Dello stesso avviso è stato anche il massimo dirigente Piedepalumbo («In questo basket moderno, alla luce della crisi finanziaria contingente, dove diventa sempre più difficile reperire risorse per mantenere in vita una società di basket professionistico e dove ci si affida soprattutto ai sacrifici personali di pochi soci, accomunati dall’amore folle per la palla a spicchi, fa rabbia dover arrendersi sul campo per eventi che vanno ben al di là dei propri demeriti sportivi») e l’azionista di maggioranza Longobardi, che ci è andato giù molto duro («l’arbitro Masi è stato scientificamente ostile a noi in diverse sue decisioni; forse è stato condizionato psicologicamente da ex elementi del nostro staff del recente passato che spesso si sentono con lui. Mi piacerebbe poter consultare i suoi tabulati telefonici. Pasetto, invece, è la dimostrazione evidente che il basket italiano ha bisogno di un rinnovamento ed un ringiovanimento anche nel mondo arbitrale, ed in quei settori, come la classe arbitrale, in cui si guadagnano soldi ma non se ne rimettono»).In gara-due si è vista, invece, una Bialetti sfortunata ed indecisa, che ha sciupato soprattutto in fase offensiva, non capitalizzando quanto di buono fatto in difesa, soprattutto quando i locali hanno forzato. Rispetto alla prima sfida, è stata tutta un’altra partita, nella quale si sono messi in mostra altri atleti, con i viaggianti che hanno dovuto fare a meno della solita verve di Goss, Apodaca e Chiacig, apparsi in difficoltà e poco lucidi nei momenti topici, ed i padroni di casa apparsi svuotati e abbordabili rispetto a gara-uno. Scafati, dal canto suo, non è stata capace di piazzare, nel finale, l’allungo decisivo, attaccando malissimo, commettendo troppi errori e non riuscendo ad approfittare al meglio del momento negativo attraversato dai laziali. «Abbiamo concesso tanto nel primo e nel quarto parziale  ha spiegato coach Marco Calvani  subendo il loro uno contro uno, quando hanno avuto modo di trovare tante buone soluzioni al tiro. Cosa mi fa essere fiducioso sul prosieguo della serie? Abbiamo messo a posto l’assetto difensivo e il gap nei rimbalzi offensivi avuto in gara-uno e stavolta abbiamo anche portato cinque uomini in doppia cifra. Ovviamente Veroli verrà a Scafati con un 2-0 in cassaforte, ma noi siamo fiduciosi, perché al PalaMangano non sarà facile per i nostri avversari ripetersi».Non c’è tempo per pensare a ciò che è stato e a ciò che potrebbe accadere. Venerdì sera, ore 20:30, al PalaMangano, la Bialetti Scafati ritorna in campo, con un solo obiettivo: vincere ed allungare la serie.

Antonio Pollioso

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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".