Risanare i Comuni da inefficienze e illegalità

Il Prefetto di Napoli, Giampaolo Pansa, ha inviato quattro pagine di ammonimenti e prescrizioni al neo Sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, finalizzate ad “uniformare l’attività gestionale al rispetto rigoroso del principio di legalità”.

Sembra l’inizio di una serrata iniziativa prefettizia sul tema della illegalità nella gestione dei Comuni nella provincia di Napoli. Contestualmente non ci sembra improprio, anzi è auspicabile, intravedere la nascita del “modello Castellammare”, capace, si spera, di innescare azioni virtuose, anche di autotutela, da parte di molti altri comuni con seri problemi riguardo all’applicazione della legalità e ai condizionamenti diretti di esponenti di clan camorristici, anche interni alle istituzioni.

A Castellammare di Stabia è stato concesso un tempo di sei mesi per risanare e ripristinare la legalità. In caso d’inadempienze, tutti i neo eletti torneranno a casa.

La notifica del provvedimento prefettizio è stata fatta al nuovo Sindaco, ma per attività che riguardano la precedente gestione del comune, guidata dall’ex sindaco Salvatore Vozza.

La commissione prefettizia d’indagine fu nominata per verificare la sussistenza di pericoli di infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata nell’ambito della gestione politico amministrativa del Comune.

Questa gravissima circostanza non è emersa, quindi il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta sono salvi dal provvedimento di rigore dello scioglimento anticipato.

Sono state invece riscontrate diverse irregolarità di gestione nel settore del personale, con omissione di procedimenti disciplinari a carico di alcune decine di dipendenti comunali (che Bobbio ha, invece, immediatamente messo in atto), nelle procedure di aggiudicazione di appalti, nel settore urbanistico-edilizio, nelle procedure di privatizzazione delle Terme Stabiane, nelle procedure di affidamento dei servizi di gestione delle aree di sosta e rimozione dei veicoli e nella concessione di aree demaniali per i chioschi. L’ulteriore novità del “modello Castellammare” consiste nel fatto che al Sindaco sono state trasmesse, con atto separato e riservatissimo, le schede descrittive delle illegalità riscontrate con il nome e cognome dei responsabili.

Traducendo dal burocratese, il Prefetto ha detto al Sindaco, io ti indico gli atti e gli uomini che non vanno nel tuo comune, tocca a te prendere provvedimenti, anche drastici, che vanno dalla revoca di deliberazioni già assunte e di appalti già assegnati violando la legalità, al licenziamento di dipendenti inefficienti ed infedeli, fino alla denuncia all’autorità giudiziaria.

Certamente il sindaco di Castellammare, Bobbio, per i suoi trascorsi di magistrato, si troverà a proprio agio in questa prima fase del suo delicato mandato. Dovrà attuare misure drastiche e impopolari, ma certamente necessarie per continuare ad essere sindaco di Castellammare.

La politica, i politicanti e le corporazioni dovrebbero (forse) rimanere buoni e lasciare al Sindaco l’attuazione del provvedimento prefettizio. Se, al contrario, reagiranno, difendendo privilegi, compari, elettori ed interessi talvolta coincidenti con quelli della camorra, allora dimostreranno, ancora una volta, tanta irresponsabilità e poca voglia di anteporre la buona gestione del bene comune ai privilegi di pochi e ai grandi interessi camorristici.

Antonio Irlando

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