Cosa è cambiato nella scelta strategica ed amministrativa rispetto agli scorsi anni in seguito al risultato delle urne del 28 e 29 marzo del 2010? Questo è l’interrogativo degli stabiesi a sessanta giorni dal voto, ed a parte qualche considerazione positiva di fronte al ritrovato vigore del corpo di polizia locale ed alla composizione di una compagine di giunta che, per sei ottavi del suo assemblaggio, è riconducibile a scelte operate in prima persona da un sindaco deciso a dare delle risposte serie e concrete alla città, per il resto sembra di vedere film già visti. Ma ecco che arrivano, quasi in contemporanea, delle prescrizioni prefettizie da eseguire pena lo scioglimento del consiglio comunale, quindi l’obbligo da parte di Bobbio a dare corso alle disposizioni che prevedono le sanzioni da applicare a cominciare dal personale per andare a finire agli appalti di contratti di quartiere, di bandi per la scelta di advisor, e di gestione delle strisce blu, passando per i chioschi della rinomata zona a ridosso dell’area portuale. Questi elementi, invocati a gran voce e molto strumentalmente dal capo della coalizione perdente, hanno bloccato in parte, se non del tutto, il decollo dell’attività amministrativa che sembra ingessata dalla preoccupazione del personale comunale, che nella fattispecie sembra vivere momenti di forte tensione emotiva, anche se nella maggioranza dei casi si tratta di personale onesto e professionalmente valido. Ma un fatto molto curioso emerge, alla luce delle prescrizioni prefettizie, ed è rappresentato dalla motivazione che ha indotto al licenziamento di Illiano, dirigente del settore economico e finanziario del comune, che va fatto risalire alla sua responsabilità afferente le modalità attraverso le quali è stato pubblicato il bando per la scelta dell’advisor per la privatizzazione delle Terme di Stabia. A tal proposito molte sono le perplessità raccolte tra gli addetti ai lavori, ed una in particolare ha determinato motivi di riflessione che attengono anche la responsabilità di figure di più alto profilo, come per esempio il consulente finanziario dell’ufficio di Illiano che ora ricopre un ruolo molto importante in una partecipata stabiese, come anche quello di un amministratore unico di un’altra partecipata di importanza fondamentale e strategica. Insomma emerge che a due mesi dal risultato elettorale questi ruoli siano ancora ricoperti da uomini e donne che rispondono sicuramente alla logica della passata amministrazione, a meno che, in questo lasso di tempo, non abbiano fatto professione di fede ed attraverso la grande mediazione di poteri che, invisibili ma molto forti, una volta girata pagina abbiano manifestato la propria esigenza di mantenere gli attuali equilibri funzionali ai loro prevedibili disegni. Tanto accade alle Terme di Stabia ma tanto accade anche alla multi servizi che, nonostante l’amministratore unico si sia dimesso da circa un mese, vede ancora alla sua guida l’ex direttore generale di Vozza che continua a gestire clientelarmente centinaia di migliaia di euro in straordinario, come se nulla fosse cambiato, in una società ormai allo sfascio sotto l’aspetto dei conti e della organizzazione del servizio. Il sindaco Bobbio non può contare ancora e per molto tempo della stima e del rispetto che lo ha portato a sconfiggere la sinistra dopo un ventennio a Castellammare, anche perché i problemi si incancreniscono, è ora che metta finalmente mano a queste partecipate. Potrebbe essere molto importante dare un segnale diverso per la Sint, di trasparenza, nominando un consiglio di amministrazione composto da cinque componenti. I costi non sarebbero elevati, anzi poco cambierebbe considerato che la nomina di un amministratore unico potrebbe sembrare una indicazione di continuità e di contiguità con il passato. Come sceglierà il sindaco rispetto a queste riflessioni? Non resta che attendere, e mentre questi interrogativi fanno discutere, sembra che il locale pdl si appresti a rivoluzionare la sua struttura interna. Dopo le polemiche delle passate settimane il proconsole del presidente Cesario sembra molto attivo sul territorio, infatti da fonti molto ben accreditate corre voce che si stia dando da fare per costruire una squadra agguerrita, i nomi del nascente direttivo sarebbero quelli di Tonino Esposito, ex socialista ed assessore della giunta Polito, molto vicino alla famiglia Scarselli ed impegnato in questa tornata elettorale a sostegno della lista Stabia In Movimento, molto vicino quindi alle posizioni dello scrittore e politologo Vittorio Veropalumbo, anch’egli ex commissario cittadino di Forza Italia. Altri personaggi in odore di cambiamento di casacca sarebbero; Salvatore Natale fido scudiero dell’ex sindaco De Stefano, Vito Galasso, fedelissimo di Milo,ex Forza Italia, ex Uniti per Stabia, candidato trombato alle ultime comunali nella lista Noi Sud, ed infine Ernesto De Simone anch’egli candidato non eletto della lista dell’on Milo. Si preannuncia, anche nell’ambito del pdl stabiese, una stagione politica dai toni molto frizzanti, e se le premesse sono queste non ci resta che stare a guardare, ne accadranno proprio delle belle.
Rali Crol