Ieri, personale della Sezione antiestorsioni della Squadra Mobile ha arrestato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso: Giorgio Autiero, 46 anni, pregiudicato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto rappresenta l’ennesimo risultato della ormai consolidata strategia di contrasto al racket che la sezione antiestorsioni della Squadra Mobile svolge quotidianamente nei confronti di tutte le attività imprenditoriali e commerciali presenti in città ed in provincia. Nell’ambito di tale strategia, una particolare attenzione viene dedicata alle imprese edili che, come noto, sono tra le attività maggiormente esposte al fenomeno delle estorsioni. Grazie a questa mirata opera di intelligence, che è agevolata dalla proficua collaborazione con le associazioni di categoria, nei giorni scorsi, l’attenzione degli investigatori si è soffermata su di un cantiere sito presso un parco pubblico a San Giovanni a Teduccio, zona storicamente dominata dal clan Mazzarella. L’attività informativa ha permesso di acquisire notizia di una “visita” presso il cantiere da parte di un emissario della criminalità organizzata, con conseguente richiesta di contatto con il titolare al quale era stato imposto il versamento della somma di 600 euro quale prima rata per gli “amici di San Giovanni”. Nei giorni scorsi, sono quindi stati predisposti mirati appostamenti da parte di agenti della sezione antiestorsioni finalizzati alla individuazione dei malviventi. Ieri, verso le 12,30, Autiero, giunto presso il cantiere, ha tentato di imporre, al titolare dell’impresa affiancato da un operatore della Squadra Mobile, il pagamento della somma in favore del clan della zona ed è stato subito arrestato. Giorgio Autiero è noto quale spacciatore di sostanze stupefacenti, da sempre vicino al clan Mazzarella, storica consorteria camorristica del quartiere orientale di San Giovanni a Teduccio. Considerate le modalità con cui la richiesta estorsiva è stata posta in essere ed il profilo criminale dell’indagato, allo stesso è stata contestata la speciale aggravante prevista per chi commette un delitto con metodo mafioso. Le indagini proseguono allo scopo di verificare il coinvolgimento nella vicenda di altri soggetti.