Sit-in di protesta dei lavoratori di Igiene Urbana, ieri mattina presso il Comune di Gragnano. I 54 lavoratori gragnanesi si sono dati appuntamento a via Veneto per poter incontrare il sindaco Annarita Patriarca che, assente, ha rinviato l’incontro con i rappresentanti dei lavoratori a domani. Al centro della protesta le condizioni di lavoro che, secondo gli operai, sono tutt’altro che positive. «Siamo esasperato – spiegano gli operatori ecologici – e speriamo che almeno il sindaco possa darci delle risposte ai nostri problemi. Noi vogliamo dignità nel nostro lavoro, vogliamo che vengano rispettate le norme di sicurezza». I rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato già ieri mattina alcuni consiglieri comunali, assicurando loro che il servizio di raccolta rifiuti non sarà comunque sospeso, anche se i problemi ci sono. «L’azienda non ha rispettato gli accordi dello scorso anno – protestano i lavoratori – che si sono rivelati un vero e proprio bluff. Il premio produzione promesso era in denaro, invece si sono stati consegnati ticket restaurant che comunque già da 2 mesi non riceviamo». Ma i problemi riguardano anche la sicurezza e la pulizia di luoghi e mezzi: «Spesso manutenzione e lavaggio di furgoni e automezzi non vengono fatti quotidianamente, e gli stessi sono inaccessibili. Senza parlare di manutenzione meccanica e carrozzeria: non si può lavorare con automezzi fatiscenti. Inoltre, in inverno siamo costretti a lavorare con abiti inadeguati per le intemperie. Gli impermeabili non sono a norma, ed ora è in ritardo la consegna dell’abbigliamento estivo. I guanti di lavoro sono pochi e subito si consumano». Le lamentele riguardano anche le visite sanitarie: «Le visite semestrali avvengono, invece, una sola volta all’anno, e noi lavoratori non veniamo nemmeno a conoscenza delle nostre condizioni fisiche e sanitarie». E in tema di pulizia, problemi ci sono anche nei bagni dell’azienda: «Nei servizi igienici mancano carta, asciugamani e sapone. E all’interno del parcheggio degli automezzi, la puzza è insopportabile». Ma gli operai hanno paura di parlare, perché si sentono in «costante minaccia di licenziamento. Già siamo sottopagati, lamentandoci rischiamo addirittura il posto». Così, i lavoratori chiederanno aiuto al sindaco Patriarca. Nel frattempo, a Lettere sono scattati ieri i due giorni di sciopero della raccolta di rifiuti, indetti da Filcas Casil lo scorso 28 maggio. Lo scioperò, indetto per il mancato pagamento degli stipendi, terminerà oggi, e il piccolo comune letterese si troverà per due giorni nuovamente alle prese con l’emergenza rifiuti.