Portici: contro la camorra e…“Ricordando Peppe”

Il polmone verde della nostra cittadina era già in pullulare di atleti, pseudotali e curiosi fin dalle 8.30 di domenica scorsa e il grande affluire faceva già da subito capire di un grande successo numerico della manifestazione voluta dalla Associazione Philia.

Nel piazzale della Facoltà di Agraria tutta l’organizzazione ha funzionato all’unisono: professionali gli addetti alle iscrizioni e alla punzonatura, puntuale il reparto ristoro, presente alla grande il gruppo soccorso e gli atleti attenti alle istruzioni su percorso, partenza e ogni modalità regolamentare.

Tre le fasce d’età previste con i più piccoli assemblati ai “diversamente giovani” (oltre i 55 anni), tutti col pettorale nominativo e col piglio di chi deve correre il campionato mondiale di corsa campestre e per serietà e spirito di sacrificio siamo a quei livelli.

“Corri contro la camorra” e gli oltre 300 ai nastri hanno risposto all’appello facendo intendere che quel fenomeno delinquenziale non era nel loro DNA e, con la loro voglia di vivere, era anche da considerare in via  di definitiva estinzione.

I complimenti sono d’obbligo ma ci aggiungiamo un consenso ancora più grande quando veniamo a conoscenza di un’altra manifestazione collaterale abbinata a questa della Philia: tutti gli arbitri della prestigiosa sezione di Ercolano, con il loro capo Raffaele Rotondo in testa, erano lì per correre “Ricordando Peppe”.

Stiamo parlando di Giuseppe Prota, un giovane direttore di gara (26 anni), che proprio un anno fa lasciava sull’asfalto della statale 268 la sua giovane vita mentre andava a visionare i play-off di Eccellenza dove era impegnato lo Striano (l’avrebbe diretto nel turno successivo).

Non sappiamo come funziona per gli arbitri, ma nel mondo del lavoro “normale” la sua tragedia sarebbe da assimilare al classico infortunio in itinere con tutti gli oneri che ne derivano.

Un ragazzo amatissimo nell’ambiente e fuori, un ragazzo che aveva mille amici a cui dispensava sorrisi e voglia di vivere, un ragazzo che ha lasciato su questo mondo il dolore straziante dei familiari, le lacrime negli occhi dei colleghi, una carriera che stava per decollare ai massimi livelli.

“Era il nostro candidato al passaggio CAI “ ci dice Rotondo e non riesce a continuare per il nodo che gli strozza la gola. Poi, a significare ancor più la stima di cui godeva, ecco comparire anche i massimi vertici del calcio regionale con i due deus ex machina Pastore e Colonna.

Pastore ha voluto ricordare questo ragazzo serio ed affidabile, a cui erano sempre assegnati incontri di cartello e, in preda ad evidente emozione, ha chiamato al lungo applauso tutti i presenti.

Il Presidente Salvatore Colonna ha stigmatizzato la vicinanza dei vertici del calcio affermando che, appena saputo della manifestazione in ricordo di Peppe, ha annullato tutti gli impegni, tra cui un incontro a Coverciano, per essere presente.

Ha parlato di un ragazzo del cui valore tecnico era a conoscenza dagli albori della carriera e che era già pronto per il grande salto. Ma al di là delle spiccate qualità dialettiche del biancocrinito capo regionale, ci ha particolarmente colpito la chiusura del discorso con una promessa concreta di aiuto alla famiglia.

E per mantenere la parola data non è obbligatorio essere ai vertici delle istituzioni. E’ obbligatorio essere uomini.

Nora Ceratto


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