Castellammare, sanità, il disastro dell’ex Inam

Degrado dell’ex Inam di Castellammare: il comitato “Pro San Marco” denuncia e segnala lo stato di abbandono in cui versa la struttura sanitaria di via Allende. «Chiediamo al commissario straordinario dell’Asl Na3 Sud Ernesto Esposito  ha affermato il responsabile del comitato Ciro Massa, ispiratosi ad una recente denuncia del sindacato Fials  di intervenire sulla disastrosa gestione che sta attraversando questa struttura negli ultimi tempi.E’ da oltre un anno che l’ambu-latorio del Rione ex Cmi è stato chiuso da un giorno all’altro privando ai cittadini di quel quartiere di assistenza medico  infermieristica che durava da oltre 20 anni. Sono trascorsi mesi dalla chiusura del servizio di Mammografia per adeguamento dei locali ma nessuno sa a che punto sono i lavori. I cittadini si sentono ingannati dalle promesse fatte.Dall’annosa questione delle barriere architettoniche mai risolte per l’assenza di un idoneo percorso per disabili, alla scandalosa presenza di un sollevatore per disabili rotto allocato all’ingresso della struttura e completamente ignorato».Il presidente ci propone un vero e proprio tour dell’ex Inam: «Addentrandoci nella struttura: denunciamo e segnaliamo la presenza di una scala d’emergenza allo stato grezzo, con scale e cemento che si stanno sgretolando all’intemperie e all’incuria perché mai completate, al centro delle quali vi è un ascensore mai messo in funzione.Denunciamo e segnaliamo l’as-senza all’interno della struttura di un impianto di climatizzazione. In questo periodo estivo si rilevano all’interno di essa temperature insopportabili per il personale ma soprattutto per gli sventurati cittadini che vi afferiscono bisognosi di cure: diabetici, cardiopatici, anziani disabili ecc… che lamentano insofferenza specie nelle ore.Denunciamo e segnaliamo l’utilizzo improprio e inadeguato del personale: a riguardo iniziamo a denunciare l’assenza di un ufficio informazione che possa indirizzare bene e meglio l’utenza che quotidianamente girovaga per i piani sempre più esasperata alla ricerca di un ufficio, di un ambulatorio, di una semplice informazione.Denunciamo e segnaliamo i disagi che giornalmente il personale del Centro Diabetologico deve affrontare per dare risposta alle migliaia di pazienti diabetici che da oltre un anno subiscono la problematica della procedura della domiciliazione dei presidi per diabetici, cui sono stati costretti ad accettare per via dell’attuazione del famoso e tanto discusso “piano di rientro regionale”.A tal proposito visto che la problematica della Diabetologia è in crescendo con il passare dei giorni chiediamo perché anziché potenziare il reparto sta viceversa tentando di smantellarlo?Vedi il caso del cardiologo che a  giorni lascerà la Diabetologia per far ritorno in ospedale, qual è il motivo?La sonda per l’ecografia costata migliaia di euro che fine farà?Chi la utilizzerà?Vedi il caso del-l’Oculista che per anni ha collaborato con il centro di Diabetologia per la prevenzione delle complicanze oculistiche del paziente diabetico, e che oggi non è più presenti, qual è il motivo?E qual è il motivo di spostare gli infermieri “dedicati” dellaDiabetologia presso altri servizi peraltro non attinenti alla loro qualifica?».Le problematiche sollevate dal comitato sono state fatte proprie anche dai consiglieri comunali di maggioranza Michele Costagliola e Lorenzo Esposito.«Porteremo la questione  hanno affermato i rappresentanti dei cittadini  all’attenzione delle istituzioni locali e regionali poiché il centro versa davvero in situazioni disastrose a discapito della cittadinanza».

FF

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