E’ il tema posto al centro dell’attenzione più di ogni altro il caso Fiat, a Pomigliano d’Arco non si parla d’altro che delle prospettive dello stabilimento G. VICO e delle future prospettive legate al piano industriale e la produzione della nuova Panda. C’è stata l’opportunità di discuterne ancora una volta, in un dibattito tenutosi giovedì scorso al parco pubblico di Pomigliano durante la Festa de l’Unità organizzata dal Pd pomiglianese. Al dibattito pubblico moderato da Massimiliano Amato giornalista de L’Unità, hanno preso parte tra gli altri il consigliere comunale Pd ed ex sindaco di Pomigliano Antonio Della Ratta, ed il segretario regionale Uilm Giovanni Sgambati. Subito l’ex sindaco Della Ratta ha evidenziato le molteplici iniziative messe in campo durante la sua amministrazione a sostegno dei lavoratori Fiat, come la manifestazione di Torino e quella dello scorso anno con un corteo per le vie di Pomigliano, nonché un accordo con la precedente amministrazione regionale che ha dato garanzie di reddito agli 89 lavoratori ex DHL ai quali la Fiat ha deciso di non rinnovare il contratto di lavoro in scadenza a febbraio 2010. Chi invece ha sottolineato l’importanza di quest’accordo con la Fiat e con il suo amministratore delegato Sergio Marchionne, è stato Giovanni Sgambati, il quale ha precisato che non c’è solo la Fiom contestando l’atteggiamento egocentrico di quest’ultima, ed ha dunque difeso le ragioni di questo accordo dicendo che può ancora essere migliorato e che le esigenze dei lavoratori possono comunque trovare tutela anche dopo la stipula di questo accordo intervenuto tra le sigle sindacali e la Fiat. Naturalmente tutti noi auspichiamo come abbiamo sempre auspicato anche nelle precedenti edizioni, che ci siano certezze sui livelli occupazionali, che non si verifichino compressioni dei diritti dei lavoratori, e che il cuore produttivo della provincia di Napoli e forse dell’intera regione sia valorizzato con la dovuta necessità, e che la politica funga da ruolo guida in questa tribolata vicenda che da mesi tiene in apprensione migliaia di lavoratori, ma non è confortante in questo senso il silenzio della Fiat dopo il risultato del referendum tenutosi tra i lavoratori che comunque in maggioranza seppur non larghissima hanno approvato l’accordo votando si al referendum.
Massimo Venturi