«Bisogna fare maggiore attenzione prima di prendere dei provvedimenti poiché si rischia di non tenere in grande considerazione la salvaguardia della privacy e della tranquillità dei malati ricoverati presso l’Spdc che sono sicuramente più “particolari” da curare». Ad affermarlo è Andrea Morgone, coordinatore nazionale dell’associazione di tutela del cittadino e del malato, Dimensione Civica, che ha la sua sede principale proprio a Gragnano. «Nei giorni scorsi – prosegue Morgone – l’Asl ha deciso di dirottare su Gragnano tutte le emergenze sanitarie legate alla salute mentale proprio all’ospedale Santa Maria di Casa Scola. Un fatto importante, che sottolinea ancora una volta la volontà di potenziare il nosocomio gragnanese. Ma, in questa maniera, come hanno denunciato anche i sindacati, eliminando di fatto le reperibilità per i reparti di Pronto Soccorso dell’Asl Napoli 3 Sud, si risparmiano soldi necessari alle casse dell’azienda sanitaria, ma si rischia di penalizzare sensibilmente i pazienti». I motivi sono essenzialmente due: «Si minano la privacy e la sicurezza dei pazienti – spiega Morgone – ricoverati alla Salute Mentale di Gragnano. Ad esempio, anche per controlli semplici, i pazienti depressivi sono costretti ad entrare nei locali che ospitano l’Spdc, violando la privacy di chi è lì ricoverato per problemi psichici. Inoltre, nel caso di persone che normalmente vengono accompagnate dalle forze dell’ordine al pronto soccorso, il loro arrivo (spesso di notte) con militari o agenti nel reparto toglierebbe anche la dovuta tranquillità ai ricoverati, costretti il più delle volte a somministrazioni di sedativi per facilitarne il sonno». Dunque, l’Associazione Dimensione Civica chiede «maggiore attenzione per queste problematiche e, magari, lo sfruttamento anche di altri locali all’interno dello stesso ospedale di Gragnano, ma che siano diversi da quelli destinati ai ricoverati dell’Spdc».