Lungo consiglio comunale a Volla iniziato nel pomeriggio di ieri e conclusosi quando le lancette, passata la mezzanotte, già scandivano il passare del nuovo giorno.
Lungo e travagliato con colpo di scena finale.
All’ordine del giorno il bilancio di previsione e prevedibilmente, come poi si è avverato, il dibattito si è protratto per diverse ore con le opposizioni che chiedevano chiarimenti e la maggioranza con l’assessore al Bilancio, Tommaso Rea, a rimarcare, spiegare e confermare le scelte fatte e proposte per lo strumento finanziario.
Sul finale il colpo di scena che sicuramente segnerà il prosieguo della legislatura vollese. Il sindaco Salvatore Ricci, proprio quando tutti erano già con la testa al rientro a casa e la seduta sembrava già sciolta, chiedeva la parola al presidente Petrone, il quale pur facendo presente che la seduta ormai era sciolta, non poteva fare a meno di concedere al primo cittadino il tempo per una ultima dichiarazione. Un fulmine, apparentemente, a ciel sereno, un fulmine giunto dopo che il temporale era stato covato per troppo tempo.
Salvatore Ricci dopo una breve introduzione, con la quale spiegava la propria decisione, chiedeva le dimissioni del presidente del consiglio Pasquale Petrone. «Una situazione non più sostenibile – ci ha dichiarato, in esclusiva, subito dopo il consiglio il sindaco Ricci – con un presidente che, pur essendo espressione della maggioranza, ha sempre gestito lo svolgimento del consiglio in maniera faziosa, mostrandosi in troppe occasioni più vicino alle posizioni della minoranza, in più situazioni favorita anche negli interventi, e sempre più distante dalla mia amministrazione e dalla linea politica del gruppo che guida il paese».
Per il sindaco Ricci si è di fronte ad una situazione insostenibile con il presidente che tutto sembra tranne che espressione della maggioranza ed un vicepresidente del consiglio in quota alla minoranza.
Concluso l’intervento del sindaco non è mancata la replica di Petrone che si diceva pronto a dimettersi un minuto dopo la dimissioni del sindaco, che, secondo dell’esponente dell’UdC, è venuto meno al suo programma elettorale.
«E’ stata una mia decisione – ci ha confermato Ricci – assolutamente senza consultare il mio gruppo solo ed esclusivamente perché non era più possibile assistere al comportamento scorretto di Petrone. Ancora una volta Petrone ha provato il giochetto di dichiarasi apertamente contro il bilancio e poi in fase di voto astenersi. Un comportamento deplorevole per il quale non potevo che chiedere le dimissioni del presidente. La decisione che d’istinto ho preso in consiglio, era una decisione che per troppo tempo rimandavo anche per il rapporto d’affetto e di familiarità che da anni mi lega a Pasquale Petrone, ma è stata una decisione che, di fronte ai fatti avvenuti nel consesso pubblico, non potevo esimermi da prendere».
Le dimissioni probabilmente non giungeranno sul tavolo del sindaco, ma come ci ha confermato Ricci, con il prossimo consiglio comunale, la maggioranza è fermamente decisa a votare la sfiducia al consigliere dell’UdC, cosa resa ancora più fattibile dal fatto che Petrone si è sempre dichiarato fuori dalla maggioranza. «Il presidente del consiglio spetta alla maggioranza e non a chi da alla stessa solo un appoggio esterno. Ormai non torno più indietro, il dado è tratto, la mia richiesta di dimissioni è stata pubblica e ferma, neanche se dovesse giungermi una richiesta specifica direttamente da Berlusconi tornerei sui miei passi: piuttosto sarei pronto ad andare a casa».
Gennaro Cirillo