Continua incessante l’azione di contrasto della Polizia di Stato contro la criminalità diffusa. Stamattina, personale della Sezione Criminalità diffusa della Squadra Mobile, dopo due mesi di ininterrotte indagini, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Pasquale Panepinto, 31enne napoletano, pluripregiudicato, che deve rispondere di rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. Il 19 giugno scorso, una pattuglia dei Falchi della Squadra Mobile, transitando per via San Cosmo fuori Porta Nolana, notò una colluttazione tra un uomo ed una donna. Accortosi della presenza dei poliziotti, l’aggressore salì a bordo di uno scooter condotto da un complice allontanandosi rapidamente; ebbe inizio così un lungo inseguimento conclusosi con una rovinosa caduta di entrambi i motoveicoli. I due malviventi, rialzatisi, riuscirono a dileguarsi ma furono costretti ad abbandonare lo scooter sul posto; gli operanti, tuttavia, profondi conoscitori della criminalità che opera nella zona a ridosso della Ferrovia, riconobbero uno dei due per Pasquale Panepinto. Poco dopo, negli uffici della Squadra Mobile, anche la donna rapinata, una turista turca di 48 anni, riconobbe il Panepinto come l’uomo che le aveva poco prima scippato un Rolex in oro e diamanti ed un bracciale in oro e pietre preziose. Le immediate ricerche svolte per addivenire al rintraccio del rapinatore si rivelarono infruttuose in quanto l’uomo, temendo di essere stato riconosciuto, si rese irreperibile. Nei giorni scorsi, il G.I.P. del Tribunale di Napoli, concordando con la ricostruzione dei fatti circa la responsabilità penale del Panepinto, ha emesso nei suoi confronti l’ordinanza di custodia cautelare eseguita stamane. Pasquale Panepinto vanta numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio. In passato, è stato denunciato per commercio di prodotti falsi e di sigarette di contrabbando. Più volte denunciato per truffa in quanto sorpreso a tentare il cosiddetto “pacco” in danno di ignare vittime, per lo più turisti, nell’aprile del 2005 fu condannato con rito direttissimo a 2 anni e 4 mesi di reclusione per rapina ma, beneficiando dell’indulto, fu scarcerato nell’agosto del 2006. È fratello di Giulio Panepinto che nel gennaio del 2001 fu ucciso a colpi d’arma da fuoco dal pregiudicato Salvatore Mignone. Le indagini proseguono allo scopo di identificare e rintracciare il complice.