Pompei, questione “interramento circumvesuviana”. Il PdL: “Una vera babele”

Doveva essere un consiglio comunale dove il contribuito di ciascun consigliere di minoranza o maggioranza doveva elaborare un piattaforma di discussione da cui poi, i consiglieri regionali intervenuti, avrebbero dovuto trarre le loro conclusioni.

Niente di tutto questo. Bensì la solita arroganza del Presidente del Consiglio che, smettendo la sua veste istituzionale, è sceso nell’agone politico facendo, all’apertura dei lavori, un vero e proprio discorso da capogruppo di maggioranza con il quale auspicava unanimità e consenso su decisioni incondivisibili e sbagliate adottate, a suo dire,  soltanto nella conferenza dei capigruppo che quindi non sono assolutamente il frutto di tutta l’Assise cittadina. Va stigmatizzato, quindi, il comportamento fortemente imparziale, palesemente strabordante e sopra le righe, adottato nella conduzione dello stesso dal presidente del consiglio Ciro Serrapica il quale ha letteralmente “tolto la parola” ai consiglieri comunali nonostante le ripetute richieste di questi in tale senso. Fatto molto grave! Come pure va  precisato che non è irriverenza o inospitalità, ma la presenza dei  Consiglieri regionali era di ascolto di quelle voci propositive  che avrebbero dovuto levarsi dal Consiglio comunale di Pompei, e non già occasione per fare della stucchevole demagogia, oppure di una irriverente campagna elettorale come poi è successo.

Come ho già detto a margine del consiglio, non condivido assolutamente l’operato fortemente “collaborazionista” del consigliere Genovese il quale pur di correre in aiuto all’ amministrazione si è prodigato per  far giungere nell’assise all’ultimo momento il consigliere regionale Diodato che comunque ha confermato quanto scritto nell’intervento che segue. Non mi riconosco assolutamente nel suo operato il quale ha generato una impropria collaborazione dello stesso con il Presidente del Consiglio nell’elaborazione di un documento sbagliato, anche nel merito, in quanto i fondi sono stati sospesi e non revocati, cosa ribadita anche dall’onorevole Diodato, invece di prodigarsi, con i Consiglieri comunali del suo gruppo, per adottare una proposta politica del PdL partito di governo alla Regione Campania.

“Sig. Presidente del Consiglio, On.li Consiglieri regionali, Sig. Sindaco, Sigg. Assessori, colleghi Consiglieri comunali, l’oggetto di questa seduta del Consiglio comunale della Città di Pompei è dedicata ad una questione di grande interesse per la città : l’interramento della linea ferroviaria della Circumvesuviana nel tratto Torre Annunziata-Scafati in corrispondenza del Comune di Pompei.

Il progetto di interramento della linea Torre Annunziata-Scafati in corrispondenza del Comune di Pompei è stato finanziato, per l’importo di € 20.658.275,96, in conto legge 208/98, da parte dell’ex Ministero dei Trasporti e della Navigazione, oggi Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tale intervento rientra nel più ampio progetto di raddoppio della linea Torre Annunziata – Pompei, previsto da una concessione sottoscritta in data 2 ottobre 1990 tra Circumvesuviana (Concedente) e Consorzio Ferroviario Vesuviano (Concessionario), già finanziata in conto legge 910/1986 e, successivamente, inserita dalla  Regione Campania, con delibera di G.R. n. 6090 del 09/11/2001, nell’ambito delle componenti INVARIANTI del Sistema Metropolitano Campano, ammesso a finanziamento nella Misura 6.1 del POR Campania 2000/2006. I lavori riguardano l’interramento della tratta, in corrispondenza del comune di Pompei, attraverso la realizzazione di opere civili e tecnologiche.

L’interramento della tratta ferroviaria in questione si prefigge, innanzi tutto, lo scopo di consentire il raddoppio della linea, non effettuabile in superficie per indisponibilità della necessaria sede ferroviaria. Inoltre, il conseguente interramento anche della stazione ferroviaria consentirà di eliminare il passaggio a livello esistente nonché gli ulteriori inevitabili intralci al traffico cittadino, indotti dalla presenza di una stazione ferroviaria particolarmente frequentata, quale quella di Pompei. Infatti, la mancata realizzazione dell’opera ha tuttora notevoli ripercussioni sia sulla circolazione stradale, che su quella ferroviaria in termini di tempi di percorrenza e di potenzialità della linea. I benficiari diretti dell’intervento sono non solo i cittadini pompeiani ma, prima di tutto, i residenti dell’area dei comuni vesuviani e i turisti interessati all’area archeologica di Pompei, senza dimenticare che le linee ferroviarie della Circumvesuviana costituiscono parte integrante del sistema intermodale denominato “Sistema Metropolitano Campano”.

L’intervento rivestiva una notevole importanza sia per il flusso turistico che gravita intorno agli scavi di Pompei, che per il pendolarismo regionale, dal momento che la tratta in questione è inserita nel più ampio contesto del Sistema Metropolitano Campano; circostanza, questa, che, tra l’altro, non consente di effettuare una stima della popolazione interessata, comprendendo, questa, sia l’utenza periodica (pendolari e cittadini) che quella saltuaria, peraltro notevolmente consistente, rappresentata dai turisti.

Tuttavia, l’abnorme dilatazione dei tempi realizzativi, determinata dal contenzioso in corso tra la concessionaria e l’esercente per la cui definizione non è stato possibile fare previsioni attendibili, ha  indotto a ritenere opportuno il definanziamento dell’intervento, onde liberare risorse finanziarie inutilizzate da circa sette anni, da parte del CIPE . Tale ultima decisione adottata nella seduta del 22/03/2006 così è motivata: “Ferma restando l’attualità della domanda, in considerazione degli effetti socio economici che l’intervento potrebbe determinare una volta in esercizio, è d’obbligo osservare che la situazione di stallo, tuttora persistente, risale all’ormai lontano 2002, allorquando l’art. 11, comma 2, della legge 166/2002 abrogò il comma 4 dell’art. 131 della legge 388/2000, che aveva statuito l’impossibilità di sottoscrivere atti integrativi per gli interventi finanziati con legge 910/86, ad eccezione dei progetti esecutivi già approvati. Di conseguenza, a quell’epoca, i lavori avrebbero potuto riprendere, se non fosse insorto il contenzioso conseguente alle notevoli riserve iscritte dal concessionario, il quale, in attesa della sua definizione, non ha più ripreso i lavori stessi. Ad oggi il contenzioso dovrebbe essere superato attraverso la sottoscrizione di un atto transattivo (in gestazione da quasi 2 anni), il cui schema è stato inviato, in via cautelativa, dal MIT all’Avvocatura Generale dello Stato fin dal mese di agosto 2005 ed il cui riscontro non è ancora pervenuto. A ciò si aggiunge che la soluzione progettuale attualmente esistente è da considerarsi obsoleta e quindi da riformulare integralmente con l’acquisizione delle relative autorizzazioni e approvazioni in contraddittorio con gli Enti locali. Pertanto, sussistendo le problematiche di cui sopra e considerando i tempi tecnici occorrenti per la loro soluzione, si ritiene opportuna la revoca del finanziamento onde sbloccare risorse già da troppo tempo vincolate e senza la previsione di un utilizzo a breve termine.

Successivamente la Regione Campania con delibera di Giunta n. 779 del 30.04.2009 ha approvato l’elenco rimodulato degli interventi a valere sulla Misura 6.1 del POR Campania 2000- 2006 e dei progetti coerenti finanziati con fondi diversi dal POR Campania 2000-2006 la cui certificazione alla Commissione UE delle relative spese determina rinvenienze finanziarie a disposizione della Regione Campania, da riutilizzarsi, secondo quanto stabilito dalle procedure previste dalla DGR 1035/06, nella realizzazione del Sistema Integrato della Mobilità regionale, prevedendo soltanto il RADDOPPIO DELLA TRATTA TORRE ANNUNZIATA – POMPEI per un importo complessivo dell’intervento di €. 98.162.000.00 di cui soltanto €. 49.707.771,24 ammessi al POR CAMPANIA (vedi tab. n. 1 della citata delibera); nonché l’elenco rimodulato dei progetti cofinanziati, secondo quanto previsto dalla DGR 1035/06, con le risorse derivanti da rinvenienze finanziarie a disposizione della Regione a seguito della certificazione alla Commissione UE delle spese afferenti progetti coerenti, finanziati con fondi diversi dal POR Campania 2000-2006, (vedi nella Tabella 2) che prevede il completamento del raddoppio della detta tratta – intervento quantificato in €. 127.994.566,05 – finanziato soltanto in parte per €. 58.658.130,48 a carico del PON 2007 – 20013 – PNM 2007-2013 – legge obiettivo e la realizzazione della nuova stazione di Pompei Santuario per un importo di €. 83.143.212,00 finanziati con i fondi FAS regionale 2007- 2013.

Questi sono i fatti!

In sostanza invece di prevedere un intervento unitario con costi minimi ed essenziali, il governo di centro sinistra che ha guidato la Regione Campania sino alla primavera del 2010, ha privilegiato una logica di più interventi dai costi palesemente esorbitanti. In sostanza si è previsto di spendere una spesa quasi doppia per realizzare la nuova stazione di Pompei Santuario di cui non vi è alcun bisogno. Si è ritenuto di impegnare risorse pari a € 83.143.212,00 dei foni FAS del 2007 – 2013 per realizzare una cattedrale nel deserto progettata dalla solita nota firma dell’architettura internazionale del momento invece di impegnare i detti fondi nella raddoppio e interramento della tratta che su 127.994.566,06 di euro è finanziato parzialmente soltanto per il 48% circa (€. 58.658.130.48).

Contro questo spreco delle risorse pubbliche e la logica degli interventi a pioggia è intervenuto il governo regionale guidato dall’On.le CALDORO il quale ha previsto, alla luce dell’inadeguatezza o inerzia degli enti attuatori (tra cui questo Comune) che da oltre dieci anni sono in una situazione di immobilizzazione improduttiva delle risorse originariamente concesse, la sospensione dei finanziamenti. La responsabilità politica è quindi tutta di questa amministrazione (che governa la Città di Pompei ininterrottamente dal 2004) e della precedente amministrazione regionale di centro sinistra.

Infine, poi, giova rimarcare che non serviranno gli aiuti di coloro i quali dichiarandosi amici del ministro per i Beni Culturali, accettano deleghe filogovernative diventando di fatto collaborazionisti di questa amministrazione politicamente molto incapace.

Il sottoscritto Consigliere comunale del PdL, d’intesa con i vertici provinciali e regionali del partito che sono molto vicini, augura che questa amministrazione si mostri pronta ad ascoltare le proposte che vengono dall’opposizione e che non continui con le sue dimostrazioni di arroganza.

Già precedentemente questo consigliere comunale aveva fatto rilevare quanto innanzi nelle commissioni preposte e nelle riunioni allargate tenutesi sull’argomento. Del resto, giova rimarcare che l’attuale stazione “santuario” della circumvesuviana è uno dei pochi edifici storici delle cosiddetta Nuova Pompei per cui non è assolutamente pensabile un suo abbattimento.

Il suo è rimasto, però, un grido nel deserto.

Posso, infine, affermare che se si vuole l’interramento della circumvesuviana e soltanto su di esso che occorre concentrarsi ed abbandonare le fumose ambizioni di realizzare una nuova stazione della circumvesuviana, opera faraonica e vera e propria cattedrale nel deserto che non serve alla Città ma a pochi imprenditori localizzati nelle sue immediate vicinanze.

È importante improntare l’azione del Comune cercando di perseguire tre aspetti: l’effettiva realizzazione fisica dell’opera (interramento della strada ferrata); il conseguimento del risultato in termini di prodotto per i beneficiari destinatari; l’impatto favorevole socioeconomico e ambientale sul contesto direttamente e indirettamente inciso.

Su queste direttive il PdL è pronto a dare il suo contributo sia a livello locale che nell’ambito provinciale e regionale per la realizzazione dell’opera nell’interesse della Città.”

Il consigliere comunale de “Il Popolo della Libertà”

Giorgio Arpai

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