Continua la farsa sul fronte sicurezza ad Ercolano: adesso unità dei vigili, dei carabinieri e della polizia di stato a turno presidiano il margine esterno del mercato in via IV Novembre. Margine esterno però: nel senso che all’interno dell’area si continua impudentemente a violare le normative vigenti in materia di contraffazione o “peggio” senza che nessuno “muova un dito”. A monte di questa “anomala” questione una profonda confusione che sembra contraddistinguere l’operato delle istituzioni impegnate nel difficile compito di gestire al meglio un territorio ad altissimo rischio criminale. Si ha quasi l’impressione che ognuno agisca per “conto proprio” senza tener conto di quanto fatto in precedenza da chi ha con onore garantito per anni sicurezza e vivibilità ad una realtà vesuviana oggi in vistoso affanno. La polizia locale fa quello che umanamente può per sopperire ad un organico irrisorio e alla mancanza di adeguato supporto logistico: ma sono ben altre le lacune di una macchina comunale in cui vige di fatto la legge del “più forte”, del politico popolarmente più “gettonato” perché capace agli occhi dell’opinione pubblica di gestite concretamente le poche risorse economiche a disposizione della casa comunale. Tra rancori mai sopiti e desideri di rivalsa di chi avrebbe voluto essere a capo dell’amministrazione locale senza però godere dell’approvazione “partenopea” le comparse della politica ercolanese sembrano rintanate in attesa di tempi migliori. Vecchi ed inoffensivi ciceroni della domenica” continuano penosamente a pascolare nella centralissima piazza Trieste dove non trovano fortunatamente più terreno fertile nel quale seminare vane promesse di gloria e deliri onirici che sono costati alla città un prezzo altissimo negli anni coprendo di ridicolo una delle più rappresentative mete turistiche campane. Unica occasione di svolta in questo marasma l’azione incisiva e professionale del sindaco Vincenzo Strazzullo che potrebbe mutare diametralmente lo scenario attualmente visibile ad Ercolano: ci si crede nel buon medico, si confida nell’origine indigena di un uomo che è chiamato però ad operare in fretta per non correre il rischio di apparire fiacco e demotivato agli occhi di un elettorato ormai esausto. Non si comprende poi con quale “coraggio” si organizzino kermesse musicali ed eventi mondani di dubbio gusto quando non si riesce a far fronte a disservizi quotidiani che letteralmente gettano la comunità nel caos. “Ogni amministratore pensa al suo “orticello” – commentano i cittadini – ed è questa la reale causa dei nostri problemi in città. Speriamo che realmente il sindaco Strazzullo riesca a far quadrare un assetto territoriale che sotto il profilo economico – produttivo proprio non convince”. Intanto tristemente i negozi chiudono, le attività commerciali si trasferiscono altrove: su quelle serrande “abbassate” l’amministrazione comunale dovrebbe a nostro avviso compiere attento “esame di coscienza”.
Alfonso Maria Liguori