Continuano le polemiche contro il sempre più indebolito governo Starita, e la città di Torre Annunzata dopo mesi di crisi politiche di vario genere, continua a rimanere senza una solida guida che possa risolvere problemi che da decenni deturpano e mortificano il suolo oplontino.
Resta ancora aperto il discorso rifiuti che penalizza i cittadini di Torre sul fronte economico a causa dei rincari degli ultimi mesi; e in questo senso va ricordata la polemica tra la Multiservizi S.P.A. e il Comune di Torre Annunziata, che ancora oggi non sono riusciti a motivare appieno l’aumento della TARSU. Inoltre anche sul piano dei servizi la questione rifiuti resta del tutto inconcludente e, contrariamente quanto indicato nelle note del comune e dagli esponenti della nuova giunta di Starita, la città rimane preda del degrado e dell’incuria, senza alcun concreto e incisivo piano di riciclaggio rifiuti.
Per quanto riguarda invece i cantieri aperti che riguardano oggi strade, scuole e palestre pubbliche, resta ancora elevata la spesa pubblica incidente sulle casse comunali. E malgrado i tentativi della giunta, da tre anni a questa parte, di ridurre le spese locatarie del comune, ottenendo in certi casi anche dei significativi risultati, ci sono ancora molti uffici pubblici smistati (spesso inutilmente) sul territorio oplontino.
La settimana scorsa però si è raggiunto un ennesimo stallo, e la prova del nove per il primo cittadino e per i suoi sostenitori è stata il rinvio della prima seduta di consiglio, per non aver raggiunto il numero sufficiente di consiglieri per aprire la seduta. A riguardo il capogruppo Pd di Torre Annunziata, Luigi Ammendola, spiega: Non era difficile prevedere che il papocchio di Starita, fondato sul negozio quotidiano del consenso in Consiglio, producesse fallimenti continui. Il Consiglio Comunale andato deserto è l’effetto di questo triste mercimonio.
Gioacchino Iuzzino