Le imprese turistiche e ricettive di Pompei chiedono la stipula di protocollo d’intesa con il Comune per uniformare e velocizzare le procedure relative alle istanze di ampliamento delle strutture alberghiere e ristorazione, da anni giacenti senza esito negli archivi dell’ufficio tecnico comunale. Si tratta di progetti per un valore complessivo d’investimento che si aggira intorno ai 30 milioni di euro, tra costi materiali, di progettazione e sviluppo dell’in-dotto. Lo sblocco di queste pratiche consentirebbe uno scatto in avanti dell’offerta turistica e dei livelli occupazionali della città: si tratta di sei alberghi e due ristoranti che, con il progetto di ampliamento a regime, consentirebbero di avere a disposizione 104 nuove camere (e altrettanti posti letto) e 124 nuovi posti di lavoro, oltre a quelli dell’indotto, che scaturirebbero dalla realizzazione dei lavori. Si tratta di pratiche protocollate negli anni scorsi, alcune addirittura sin dal 2003 (e fino al 2009), e che da allora attendono una risposta. Ecco i progetti nel dettaglio. L’Hotel Amitrano (la pratica più “anziana” presenta sin dal 2003) chiede un ampliamento in sopraelevazione per realizzare 17 nuove camere, che necessiterebbero di 5 unità occupazionali in più. Il progetto dell’Hotel Iside prevede un incremento di 2 unità. L’Hotel Giovanna chiede l’ampliamento per la creazione di 15 nuove camere e 4 unità di lavoro. Al Pompei Resort l’amplia-mento consentirebbe la creazione di 20 nuove camere e l’assunzione di 33 nuove unità. L’Hotel Maiuri intende realizzare 11 nuove camere e assumere 3 unità. L’Hotel Calypso, infine, dopo l’ampliamento otterrebbe 23 nuove camere e la creazione di 6 nuovi posti di lavoro. Tra i ristoranti, infine, il progetto del D-Wine Bar & Restaurant consentirebbe la creazione di 45 nuovi posti di lavoro, mentre l’amplia-mento del ristorante “Maccarone” comporterebbe l’incremento di 14 unità. In tutto, un progetto da 104 nuove camere d’albergo e da 124 nuovi posti di lavoro, oltre a quelli scaturenti dall’indotto. “In un momento di crisi come questo ha detto l’albergatore Catello Piedepalumbo, portavoce degli imprenditori intervenuti la risposta più efficace non è quella di abbassare i prezzi, che abbasserebbero i margini di guadagno mettendo a rischio la qualità e la sopravvivenza delle imprese. Noi abbiamo deciso invece di investire, creando nuova accoglienza e più di 120 posti di lavoro”. “Chiediamo al sindaco D’Alessio ha detto Rosita Matrone, presidente dell’Adap un impegno concreto per cambiare il volto della città, la cui unica risorsa economica è il turismo”. Il sindaco ha garantito che entro la metà di ottobre sarà firmato il protocollo d’intesa, ma ha chiesto 120 giorni per l’esame delle stesse rispetto ai 60 chiesti dalle aziende. M. P.