Alcuni manifestanti bruciano una bandiera italiana in piazza Pace a Boscoreale; al pennone del Comune, invece, il tricolore è stato abbassato a mezz’asta ed è stato esposto un drappo viola tra gli applausi della folla.
“I cittadini non si sentono più rappresentati da nessuno. – ha dichiarato Gennaro Langella sindaco di Boscoreale – Con l’apertura della seconda discarica ha vinto la camorra, perchè la camorra ha tutto l’interesse ad aprirla. I camorristi sono quelli che la vogliono la discarica, non quelli che non la vogliono. Pur avendo ricevuto promesse dal capo dello Stato e dal governo, niente di tutto questo è stato fatto, l’annuncio di ieri è stato un fulmine a ciel sereno. Le proteste – ha concluso Langella – non sono mai fuori legge: stiamo parlando di persone perbene, civili, che sono esasperate. Sono persone semplici, anziani, mamme che hanno dei problemi che devono essere affrontati: non siamo dei pazzi o dei camorristi, si cerca di urlare e farci sentire di più perchè finora non è arrivata alcuna risposta”.
“Se Langella è convinto che le Istituzioni si siano rese complici con la camorra, ora faccia subito i nomi. – Ha detto il capogruppo in consiglio regionale Fulvio Martusciello – Una cosa e’ difendere il proprio territorio, un’altra e’ offendare con parole gravissime. Ci aspettiamo che ora Gennaro Langella non si tiri indietro e faccia i nomi”.
Raid vandalici dopo l’ennesima notte di scontri a Terzigno e a Boscoreale. Un gruppo di persone armate di bastoni e a bordo di motorini ha distrutto le vetrine dei centri storici di Boscoreale e Boscotrecase. I comitati antidiscarica hanno già preso le distanze da queste persone. “Non hanno niente a che fare con la nostra protesta – hanno fatto sapere dai comitati – si tratta di persone che hanno provocato gli scontri con le sassaiole e che ieri hanno addirittura preso a calci un’ambulanza”. In pratica, si tratterebbe dello stesso gruppo di giovani con il volto coperto da sciarpe che stanotte ha lanciato grossi petardi, razzi, pietre nonché molotov rudimentali nei confronti dei blindati della polizia a presidio della strada di accesso alla discarica.
Diverse scuole primarie hanno chiamato i genitori per farli andare a casa.
La tensione è alta anche su via Panoramica, dove si sono già allestiti blocchi stradali con rami e grossi massi. Centinaia di persone stanno manifestando: si tratta di studenti dell’Itc “Vesevus” di Boscoreale che hanno raggiunto la rotonda dopo aver effettuato un corteo per le strade cittadine. Insieme a loro a presidiare le vie d’accesso alla discarica ci sono le donne del comitato “Mamme Vulcaniche”.
Questa notte si sono fronteggiati ancora una volta manifestanti e polizia. Scene di ordinaria guerriglia urbana alla rotonda di Boscoreale: un centinaio di uomini di polizia, carabinieri e guardia di finanza ha accerchiato la zona d’accesso alla discarica di Terzigno. I cittadini boschesi hanno sparato fuochi d’artificio per “festeggiare” la decisione presa dal Governo che aprirà la Cava Vitiello rendendola la discarica più grande d’Europa.
Durante lo “spettacolo pirotecnico”, sarebbe partita una prima sassaiola, fuochi d’artificio e petardi indirizzati verso le forze dell’ordine in tenuta antisommossa. A quel punto, sono comparsi altri 6 blindati dal lato Boscoreale e dai quali sono scesi altri agenti e militari che hanno messo in atto una prima grossa caricata sulla folla. Negli scontri, sono rimaste ferite almeno tre persone, tra cui una donna, numerosi i contusi, mentre un uomo e due donne sono stati identificati. Una Punto della Digos è stata incendiata dai manifestanti, che sarebbero stati caricati anche in un momento di calma mentre erano fermi in un terreno privato.
I manifestanti denunciano accanimento da parte delle forze dell’ordine: «Scappate, m…» avrebbero urlato alcuni agenti e militari durante le cariche. La violenza non ha risparmiato nemmeno un’ambulanza, giunta sul posto per soccorrere i feriti, presa a calci ed ostacolata prima di espletare le proprie funzioni. I manifestanti per ora sono stati messi in fuga, mentre poliziotti, carabinieri e finanzieri hanno occupato la rotonda di Boscoreale.
A scatenare la nuova ondata di proteste è stata la decisione dei parlamentari del PdL insieme con il governatore Stefano Caldoro e i presidenti delle Province di Napoli, Avellino e Salerno, Cesaro, Sibilia e Cirielli, di dare il via libera alla seconda discarica nel Parco nazionale del Vesuvio, in località Cava Vitello. Si tratterebbe del più grande sversatoio d’Europa.