Discarica: parlano i tre consiglieri del Pd di Boscoreale, Buffone Giordano e Oreste

L’emergenza rifiuti continua. In questi giorni tafferugli, blocchi, autobus e camion bruciati hanno riportato prepotentemente l’attenzione sul tema, anche a livello nazionale. I cittadini della zona vesuviana, stanchi della continua negligenza delle istituzioni e preoccupati per la salute propria e per quella dei figli, si stanno opponendo con fermezza all’apertura della seconda discarica a Terzigno. Tra i Comuni più attivi nella protesta civile verso questi provvedimenti c’è sicuramente Boscoreale. A dimostrazione di ciò, si colloca la delibera, con voto unanime, di una mozione contraria sia all’apertura della nuova discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, sia a qualsiasi tipo di compensazione economica in tal senso. Posizioni fermamente ribadite dai tre consiglieri del Pd boschese, Luigi Buffone, Luca Giordano e Francesco Paolo Oreste.

La situazione è intollerabile, il clima esasperato, le istituzioni non reagiscono. A chi la responsabilità di tutto ciò? «La situazione – spiegano i tre consiglieri – si mostra sempre più critica e delicata. Le manifestazioni di protesta e di insoddisfazione dimostrano concretamente come il piano ideato da Bertolaso sia servito solamente a distrarre i cittadini dalla realtà, senza risolvere minimamente il problema. La stessa promessa, non mantenuta, di una visita del Presidente del Consiglio in queste zone, ha ulteriormente scaldato gli animi». Un punto importante della questione è il Parco Nazionale del Vesuvio. Si potrebbe fare qualcosa in più per evitare la sua rovina. «Attualmente – aggiungono Buffone, Giordano e Oreste – da Roma, non giunge alcuna presa di posizione netta al riguardo. Saremmo curiosi di sapere le ragioni del silenzio del Ministro dell’Ambiente. Invece di tutelare un’area protetta, tace. Un comportamento davvero incomprensibile». Quale deve essere il primo passo da compiere? «In linea generale – rispondono – servirebbe un tavolo di crisi nazionale intorno al quale sedersi con tutti i soggetti coinvolti per affrontare le emergenze del Paese, tra cui questa annosa dei rifiuti. Non si può pensare di risolvere l’aggravarsi del problema ignorando le legittime preoccupazioni degli abitanti vesuviani per la propria salute e per quella dei loro figli. Miglioramenti potrebbero arrivare con la raccolta differenziata, la costruzione dei termovalorizzatori. E se ci sono ancora cumuli di spazzatura, sulle strade di Napoli e provincia, la colpa è di un governo che non ha avviato un percorso fatto di riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata, impianti di trattamento». Intanto, però, proseguono manifestazioni e i disordini. «Il diritto a manifestare il proprio dissenso è ancora costituzionalmente garantito. Tuttavia, è necessario contenersi nell’ambito di una protesta civile. Ora il Governo si impegni a ricostruire un clima di dialogo e di partecipazione con le comunità interessate, cominciando finalmente a dire la verità su ciò che ha fatto e sul perché l’emergenza sia riesplosa così drammaticamente. Dopo mesi di menzogne – concludono Buffone, Giordano e Oreste – si rende indispensabile verità e serietà».

Antonio Tortora

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