Dov’è l’assessore all’Ambiente del Comune di Boscotrecase?

Giorni di tensione, giorni di mobilitazione generale da parte dei Paesi vesuviani per far sentire forte il loro “no” alle discariche e, in particolar modo, il loro dissenso allo scempio del Parco Nazionale del Vesuvio e alla mortificazione di un territorio già saturo di problemi. La voce è finalmente giunta alle reti nazionali e ai giornali “importanti”. Per venerdì 22, inoltre, ci si sta organizzando per portare la protesta direttamente a Roma. Bene, mentre continua il sit-in di protesta delle persone, la presa di coscienza (tardiva?) da parte dei nostri sindaci e dei nostri assessori, una cittadina con un minimo di coscienza civile, ovvero la sottoscritta, si chiede cosa sia Boscotrecase?! Qual è la situazione di questo Paese? Lo sdegno per il degrado ambientale riempie i proclami degli uomini politici, manifesti e discorsi vari oramai si sprecano da ogni parte. Ma dov’è l’assessore all’Ambiente di Boscotrecase? La situazione delle nostre strade non è affatto cambiata dall’estate, i rifiuti di ogni tipo continuano a inondare i marciapiedi, ora sono comparse le carcasse di pesce vario, con la conseguente invasione di insetti “predatori”, a costeggiare le strade che portano alla grande stazione del Paese. Precisamente, a via Mortaio c’è una puzza nauseabonda e il cittadino, oltre a destreggiarsi fra rifiuti di ogni tipo, deve anche premunirsi di una mascherina per poter attraversare o camminare nella suddetta strada. Per non parlare delle erbacce che infestano le nostre vie, rimosse nella stagione estiva da un gruppo di volontari, altrimenti il nostro Paese sarebbe diventato un giardino per niente curato e i cittadini attendono ancora che venga attuato il progetto di pulizia delle strade! Per non parlare della pietosa raccolta differenziata, che in realtà non si differenzia, in quanto ogni giorno viene preso di tutto, senza contenitori per la raccolta, lasciando la notte i rifiuti in balia degli animali randagi, con la conseguenza che i marciapiedi delle abitazioni presentano una situazione di sporcizia indescrivibile, perché manca anche la pulizia delle strade e una disinfezione fatta con misura e criterio. Allora, ci si chiede, perché quando i nostri politici si scandalizzano e si infervorano, non lanciano uno sguardo, anche rapido, al degrado delle nostre zone? Parlare di un futuro ecosostenibile, con la situazione incivile dei nostri Paesi, diventa credibile al cittadino? Non si dovrebbe partire dal primo gradino per una scalata verso un futuro migliore per i nostri Paesi e per il nostro pianeta?
Volgendo lo sguardo, però, pare che manchino i presupposti basilari e gli sforzi minimi per la costruzione di questo tanto invocato futuro migliore e più vivibile. Appellandoci ovviamente al modus vivendi del singolo cittadino, ci si chiede, nello specifico, cosa facciano, per davvero, i politici per le nostre realtà territoriali.
Rosa Avino
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