Ieri sera, sulla rotonda “4 giugno” in via Panoramica, si sono verificate nuove tensioni. Intorno alle ore 23,30 è stato bloccato dai manifestanti il primo autocompattatore. Il loro scopo era comprendere se in questi giorni stanno veramente sversando nel Parco Nazionale del Vesuvio solo i paesi della zona rossa. In presenza del sindaco di Boscoreale Gennaro Langella, la Polizia Locale ha controllato tutti i documenti del conducente e del camion, che è stato fatto tornare indietro per sospetta perdita di percolato.
Dopo questo episodio, il sindaco, la Polizia Locale e cinque rappresentanti dei cittadini, si sono recati all’accesso di Cava SARI, dove fino alle 7,30 di stamattina hanno controllato trentotto camion dell’immondizia. Altri due sono stati fatti rientrare nei rispettivi depositi, perché non presenti nell’elenco comunicato dai Comuni autorizzati a sversare.
Langella dopo i controlli, ha affermato: «I rifiuti trasportati in discarica la scorsa notte, provenienti dai diciotto comuni della zona rossa, gli unici autorizzati a sversare in Cava SARI, sono di tipo domestico indifferenziato, la gran parte dei quali giacenti da giorni per le strade dei comuni vesuviani. Superata questa fase di emergenza – ha proseguito – in discarica sarà conferito secco indifferenziato, tranne poche quantità di tal quale proveniente da quei pochi comuni della zona rossa che non effettuano del tutto la differenziata».
Inoltre il sindaco ha promesso che i controlli proseguiranno con massimo impegno ed attenzione.
Si sono verificati altri episodi di abuso di potere da parte da parte delle forze dell’ordine, che hanno spinto i manifestanti indiscriminatamente, accusandoli di essere maleducati. E non sono stati rispettosi neanche nei confronti di chi riprendeva e scattava foto per lavoro. Si sono sentite frasi come “fagli fare la foto ricordo”, “ognuno ha il suo ruolo, voi fate i manifestanti”. I giornalisti non sono manifestanti.
Lo stesso comandante della Polizia, la sera prima aveva intimato ad un ragazzo di spostarsi, con frasi tutt’altro che dolci. Le denunce ricevute non sembrano far paura alle forze dell’ordine, che continuano a trattare male le persone, anche quando sono pacifiche.
Giovanna Sorrentino