La frequentazione delle discariche da parte dei gabbiani

Se una discarica è fatta bene non ci sono i gabbiani. Beh, allora a Terzigno sicuramente le cose non sono state fatte come si deve. Per questo motivo, abbiamo chiesto un parere ad un esperto che ci spiega come i gabbiani possano aver cambiato le proprie abitudini di vita frequentando le discariche, anziché gli specchi d’acqua.

Nell’immaginario collettivo i gabbiani vengono associati a due realtà, quella del mare e quella dei rifiuti, sebbene la seconda rappresenti un’associazione di idee recente, sia perché da poco questi uccelli hanno scoperto l’immensa ed inesauribile risorsa alimentare rappresentata dall’immondizia prodotta dagli uomini, sia perché quest’ultima, con il crescere a dismisura della cultura del consumismo, è diventata una triste realtà della nostra moderna quotidianità. Effettivamente i gabbiani sono un raggruppamento di uccelli che nel corso dell’evoluzione si sono adattati all’ambienta marino o comunque acquatico: alcune specie, infatti, frequentano anche estuari, lagune, fiumi, laghi, ecc. Nella maggior parte dei casi sono specie che comunque mostrano un’elevata capacità di adattamento a diversi contesti ambientali e in grado di saper sfruttare diverse fonti trofiche. Queste specie in ecologia vengono definite euriecie. Ovviamente non tutte le specie di gabbiani sono state capaci di utilizzare le risorse trofiche sotto forma di rifiuto prodotto dagli uomini, ma sicuramente due specie piuttosto comuni alle nostre latitudini – Gabbiano reale e Gabbiano comune – hanno ben imparato a utilizzarle. Il Gabbiano reale, decisamente più grande del Gabbiano comune è da noi una specie residente, ed è presente quindi tutto l’anno, il Gabbiano comune in Italia meridionale, invece, è solo svernante, ed è presente quindi dalla fine di agosto al mese di marzo. Le due specie si distinguono per varie differenze morfologiche, la più evidente ed immediata è quella delle dimensioni, con il Gabbiano reale decisamente più grande del Gabbiano comune. La grande abbondanza di rifiuti organici presenti nelle discariche non può non attrarli. E’ per loro una risorsa trofica pressoché infinita, sebbene di bassa qualità e quindi di basso valore nutritivo. E’ stato dimostrato, infatti, che in periodo riproduttivo i Gabbiani reali non portano ai pulcini il cibo reperito in discarica, fatta eccezione per eventuali residui alimentari di una certa valenza quali, ad esempio, le cosce di pollo, ma li alimentano soprattutto con proteine fresche provenienti da pesci se la colonia nidificante è ubicata su rocce antistanti il mare,o colombi se la colonia è urbana. La presenza di gabbiani in discarica di per sé non rappresenta un fastidio, ma pone sicuramente una serie di problemi di carattere ambientale. Gli animali si alimentano dei rifiuti organici ingoiando di tutto e possono quindi assimilare anche sostanze tossiche che poi possono “trasportare” altrove scaricando feci contaminate. I gabbiani, soprattutto i Gabbiani reali, sono predatori di altri uccelli, sia di adulti che di uova e nidiacei, la loro presenza in gran numero quindi significa una super predazione per l’avifauna della zona con un conseguente squilibrio ecologico. Non si conoscono nel mondo discariche non frequentate da uccelli, e da gabbiani in particolare. Per cui risultano quantomeno singolari le affermazioni di alcuni studiosi incaricati dal Ministero dell’Ambiente di redigere la Valutazione di Incidenza per le discariche nel Parco nazionale del Vesuvio, che asseriscono, e lo mettono per iscritto, che le discariche nel Parco non avrebbero attratto gabbiani. Tale affermazione venne ripresa in una conferenza stampa dallo stesso Bertolaso. Eppure bastava recarsi in zona per vedere il cielo pieno di Gabbiani reali e comuni in volo sulla discarica!

Maurizio Fraissinet

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