“Le falde acquifere dell’area vesuviana sono inquinate”

A Ottaviano presso palazzo Mediceo, sede dell’ente Parco Nazionale del Vesuvio, si è svolta la conferenza stampa indetta dai tecnici che hanno effettuato le analisi della discarica SARI. Erano presenti i sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno, rispettivamente Langella, Borrelli, Cirillo e Auricchio, oltre ad alcuni rappresentanti del movimento collettivo area vesuviana e il comitato delle mamme vulcaniche.

Il tecnico che ha scritto la relazione, Michele Moscariello, ha innanzitutto affermato di non essere riuscito ad acquisire «i controlli effettuati sulle falde acquifere prima dell’apertura della discarica, quindi non è stato possibile effettuare ipotesi precise sulla fonte della contaminazione».

A monte e a valle sono stati rilevati fluoruro, manganese e ferro in quantità smisurate rispetto ai limiti predetti dal decreto legislativo 152/2006. Per quanto riguarda tali concentrazioni, però, «erano già state documentate nella letteratura scientifica a riguardo, relativa all’area vesuviana».

La presenza di zinco, nichel, alluminio e boro, è stata ritenuta anomala. Alcuni dati, a detta del dott. Moscariello, «pur essendo poco rappresentativi per definire lo stato di qualità e la composizione della falda acquifera preesistente, mostrano sostanzialmente dei valori per i parametri analizzati non molto diversi dai valori medi delle analisi effettuate precedentemente dal gestore», l’ASIA.

Sarebbe meglio, a detta dei tecnici, effettuare una campagna di misure, piuttosto che un solo monitoraggio, per tenere sotto controllo ciò che accade nelle acque.

Insomma, le condizioni delle falde acquifere sono critiche. Sono inquinate. Ed è grave, sempre da quanto scritto nella relazione, e anche per i cittadini, che ASIA e ARPAC, nonostante avessero precedentemente analizzato le condizioni dell’area del Parco Nazionale del Vesuvio, non abbiano preso in considerazione tutte le procedure operative previste nel decreto legislativo 152/2006. «Sono invece state adottate scelte, non solo in deroga alle normative vigenti, ma volte anche a compromettere in maniera irreversibile tutta un’area protetta».

La riunione si è conclusa con l’intervento di alcuni cittadini e delle mamme vulcaniche che hanno tentato di chiedere ai sindaci come si sarebbero comportati. Per tutta risposta, i primi cittadini hanno lasciato la conferenza, sentendosi minacciati. Il sindaco di Terzigno, Auricchio l’ha affermato addirittura davanti alle telecamere.

Giovanna Sorrentino

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