“Ciceroni” in protesta

Le guide turistiche degli scavi protestano contro la decisione del consiglio d’amministrazione della Soprintendenza di Pompei di bloccare i fondi destinati alle postazioni per guide autorizzate istituite agli ingressi dell’area archeologica e contemplate nel piano di rilancio varato solo lo scorso giugno dall’ex commissario di Governo, Marcello Fiori. In altre parole, secondo le guide, senza soldi non si potrebbe pagare il personale delle postazioni e quindi il timore è che si ritorni al caos esistente prima della regolamentazione introdotta da Fiori: abusivismo e accaparramento selvaggio dei turisti. Lo denuncia proprio l’associazione regionale dei “ciceroni”, in una nota diffusa dal presidente Pietro Melziade e dalla vicepresidente Daniela De Vincenzo. “L’associazione Guide turistiche campane, unitamente ai sindacati di categoria, manifesta la propria delusione e seria preoccupazione che il risultato epocale raggiunto, primo ed unico esempio in Italia, possa essere bruscamente interrotto, con la conseguente vanificazione di tutti gli eccellenti esiti in termini di immagine e di qualità del servizio offerto, come anche dimostrato dal mutamento di opinione della stampa”. Perciò è maturata la decisione di proclamare lo stato di agitazione. “I sindacati Filcams Cgil, Cisl Fisascat e Uiltucs, uniti nella finalità di non interrompere il processo in atto, che ha anche avuto ottime ricadute a livello occupazionale, dichiarano pertanto lo stato di agitazione  della categoria in attesa di un positivo riscontro da parte della Soprintendenza, che in caso contrario la vedrà complice di un regresso alla vecchia situazione tanto deprecata”. La protesta delle guide turistiche è motivata dal blocco dei fondi destinati al personale delle postazioni situate agli ingressi degli scavi. “Dopo il difficile traguardo raggiunto dal commissario Fiori  si legge nella nota  – di disciplinare l’offerta del servizio guide turistiche presso gli scavi di Pompei, in precedenza completamente abusivo e selvaggio, in questi giorni il consiglio d’amministrazione della Soprintendenza, presieduto dalla neo soprintendente Papadopoulos, ha bloccato alla società concessionaria del servizio di biglietteria il finanziamento per la gestione delle postazioni”. Sulla questione la soprintendente non ha inteso rilasciare dichiarazioni, ma la decisione sta preoccupando i “ciceroni”. “Il selvaggio monopolio di alcuni individui, la pessima professionalità degli stessi, l’illegale accaparramento dei malcapitati turisti oltre a sistemi di gestione illegittimi e intimidatori  ricorda l’associazione Guide Turistiche campane – avevano creato una situazione di reale emergenza tanto da diventare una delle principali motivazioni che hanno indotto al commissariamento della Soprintendenza”. Lo scorso 1 luglio è entrato infatti in vigore il nuovo regolamento per le guide turistiche attive presso gli scavi di Pompei, così come annunciato dal commissario Fiori, che aveva colmato un vuoto legislativo di quasi 24 anni. Questi i punti salienti di quel regolamento: gli ingressi agli scavi sono stati dotati di una postazione permanente con personale dedicato a cui fanno capo esclusivamente le guide abilitate dalla Regione Campania. Ogni postazione accoglie le richieste di servizio da parte dei visitatori e provvede al-l’organizzazione delle guide, iscritte in ordine di arrivo. Per le guide anche un codice deontologico nel quale si richiede il rispetto dei colleghi, dei turisti e dei gruppi, oltre che del  sito archeologico. E’ stato vietato, infine, di ingaggiare clienti nelle aree circostanti gli scavi archeologici, bar, parcheggi, chioschi, pena l’esclusione dall’iscrizione giornaliera e la denuncia.
Marco  Pirollo
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