Castellammare, Fincantieri: dalla Regione sì al bacino. Ma con riserva

Assente alle ultime riunioni riguardanti il futuro della Fincantieri di Castellammare, la Regione Campania ha “rimediato” convocando un tavolo in casa propria a Palazzo Santa Lucia e prendendo un impegno circa il bacino di carenaggio.

In Regione si sono riuniti i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal, un responsabile delle relazioni industriali di Fincantieri, il sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Bobbio e gli assessori regionali alle Attività Produttive Sergio Vetrella e al Lavoro Severino Nappi.

L’impegno di cui sopra è comunque subordinato ad altri fattori: la Regione ha chiesto a Fincantieri di mantenere, infatti, i livelli occupazionali. Ma l’azienda ha risposto di essere legata comunque all’attuale crisi economica. E senza il bacino la situazione non potrà che peggiorare.

Un circolo vizioso, insomma, una situazione di stallo che sta pian piano chiudendo definitivamente i cancelli dello stabilimento di via Caio Duilio. Tra pochi giorni l’ultima commessa, il troncone della nave “Oceania” che sarà completata nei cantieri di Sestri Ponente, sarà pronta. Dopo, bisognerà attendere mesi e mesi per lavorare ai pattugliatori della protezione civile.

Dunque, la Regione sarebbe disposta a mantenere competitiva sul mercato nazionale ed internazionale la Fincantieri di Castellammare, ma solo dopo l’approvazione di un piano industriale che garantisce che durante la costruzione del bacino, che dovrebbe durare circa tre anni, i lavoratori resteranno occupati.

Gli assessori regionali, inoltre, hanno riferito al responsabile di Fincantieri che il nuovo bacino di carenaggio, qualora venisse costruito interamente con fondi pubblici, sarà essere messo a disposizione anche di altre aziende che ne faranno richiesta tramite bando di gara.

Trenta operai Fincantieri sono già pronti alla trasferta, invece, verso cantieri di Marghera per lavorare allo scafo dell’ultima nave commissionata da Costa Crociere. Un’altra soluzione tampone mentre per gli altri metalmeccanici è prevista la cassa integrazione. Quest’ultimo provvedimento sarà al centro dell’incontro di domani in Prefettura, in quanto diversi titolari delle ditte dell’indotto non hanno ancora firmato per estenderlo.

FraFree

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