Decreto legge per emergenza rifiuti: cancellata la discarica Cava Vitiello di Terzigno

Quella che sarebbe dovuta essere la discarica più grande d’Europa, quella per cui i cittadini hanno lottato per impedirne l’apertura, è stata cancellata dal decreto legge sui rifiuti approvato nelle ultime ore dal Consiglio dei Ministri. Cava Vitiello, insomma, non aprirà, così come le previste discariche di Valle della Masseria a Serre in provincia di Salerno e di Andretta, in provincia di Avellino.

Il decreto, inoltre, contiene diversi punti fondamentali per il superamento dell’emergenza in provincia di Napoli, pur non essendo incentrato sulla crisi in sé bensì sulla “razionalizzazione dell’intero sistema di gestione dei rifiuti. Il Cdm ha dato via libera al provvedimento “salvo intese”: il testo, dunque, non è definitivo e potrebbe subire modifiche prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Tra i punti contenuti nel decreto si assegnano alla Regione Campania 150 milioni di euro dei fondi Fas regionali per coordinare e assicurare la gestione del ciclo rifiuti, anche attraverso l’adozione di “misure che prevedono poteri sostitutivi” nei confronti di quegli enti inadempienti, e per incrementare con “iniziative di carattere strutturale” la raccolta differenziata.

Con il decreto verrà anche affidata al presidente della Regione Campania la responsabilità di procedere alla realizzazione dei termovalorizzatori attraverso procedure semplificate che prevedono tra l’altro l’acquisizione delle aree, a meno di procedure già poste in essere.

Ma non solo: nel decreto, infatti, sarebbe stata inserita la possibilità di sciogliere i comuni che non raggiungono l’obiettivo indicato per quanto riguarda la raccolta differenziata. La segnalazione spetterebbe al prefetto che prima invia una diffida e dopo sei mesi, se il Comune non si è messo in regola, avvia le procedure per lo scioglimento dell’amministrazione.

Il decreto legge è arrivato subito dopo l’ordinanza “antisversamenti” in Cava Sari adottata dai sindaci dei Comuni Vesuviani e per la quale il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro ha fatto ricorso al Tar. Secondo il segretario regionale di Codici Campania, il Centro per i Diritti del Cittadino, Giuseppe Ambrosio, “l’ordinanza è ispirata al buon senso: se le falde acquifere sono inquinate tenere aperta una discarica è assurdo”. Di fronte all’ordinanza, hanno titubato sia il sindaco di Boscoreale Gennaro Langella (che ha subito l’aggressione ormai nota) che il primo cittadino di Terzigno Domenico Auricchio, che ha alla fine firmato il provvedimento. Una firma che è costata cara ad Auricchio, indagato dalla Procura di Nola per interruzione di pubblico servizio.

FF

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